CONSIGLIO COMUNALE COME IL SALTO DELLA QUAGLIA A CAUSA DELLA MAGGIORANZA CHE NON C’E’

Ormai è da un pò che si è inaugurata una stagione di consigli comunali che hanno la sembianza del salto della quaglia. La maggioranza non ha i numeri per garantire il numero legale alla prima convocazione. La tattica, allora, è quella di far presentare in aula solo uno, due consiglieri comunali. Al presidente del Consiglio non rimane altro che constatare l’invalidità della seduta e riconvocarla il giorno successivo, quando non necessita la maggioranza qualificata.

Il tutto senza batter ciglio. La prima seduta, in tal maniera, serve solo a spendere soldi pubblici, straordinari per il personale. E così sarà per altri tre anni e mezzo. Manca anche l’intervento di chi, a volte in maniera plateale, invoca il senso di responsabilità. Forse sta in silenzio perché, in fondo in fondo, le sirene emettono suoni attraenti e, magari, tra non molto tempo le corde che legano all’albero per non lasciarsi richiamare dalle medesime sirene si spezza. L’abbraccio salvifico. Finché la barca va, lasciala andare, cantava Orietta Berti. Alla fine, il cambiamento ha ruotato su se stesso di 360 gradi (qualcuna, ultimamente, ha aggiunto altri 10 gradi, noi ci limitiamo alla tradizione) dimostrando che il Gattopardo è sempre con noi, inesorabilmente.

Nella foto, lo sguardo sconsolato di Ambrogio. La sua passione per la Perriera sembra essere appassita, nonostante il quartiere soffra innumerevoli disagi. Il paladino del quartiere si è silenziato. Ci sarà qualche promessa all’orizzonte? Ieri sera, in aula, c’erano solamente Ambrogio e Mandracchia.

Filippo Cardinale