MENFI. Fibrillazioni politiche in gran parte dei Comuni del comprensorio di Sciacca. Dopo il caso di Santa Margherita Belice in cui il consiglio è stato sciolto per non avere approvato il dissesto finanziario e la mozione di sfiducia al sindaco a Sambuca di Sicilia, le fibrillazioni in atto a Sciacca e Menfi, altri due Comuni dove i sindaci non hanno la maggioranza in consiglio, possono condurre diritto ad un atto per fare decadere il primo cittadino. Quello che accade un pò ovunque, sta portando ad un ulteriore senso di stanchezza e disaffezione nei cittadini, che vedono le loro aspettative di partecipazione e risoluzione dei problemi frustate da dinamiche conflittuali e si allontanano sempre di più dalle urne.
La nota di oggi dell’opposizione a Sciacca sembra aprire questo percorso, mentre a Menfi è in atto una contrapposizione come mai è accaduto negli ultimi 30 anni. Ogni occasione è buona, nella città del vino, per alimentare polemiche, accuse e repliche. Nelle scorse ore il coordinamento cittadino di Fratelli D’Italia, M.P.A., e gruppo Tamajo per la valle del Belice, parla di “comportamento irrispettoso e superficiale” del sindaco Clemente, riferendosi alla richiesta di una seduta pubblica sul tema del servizio idrico. “Non è sufficiente – scrivono – proclamare l’assenza di intenti privatistici, servono atti concreti, documenti accessibili, dati trasparenti e soprattutto scelte condivise. Se l’obiettivo fosse davvero mantenere pubblica e sotto controllo democratico la gestione dell’acqua, ogni passaggio dovrebbe essere discusso e deliberato in consiglio comunale, in sinergia con tutte le forze politiche e soprattutto con la città, attraverso un consiglio comunale aperto”.
Evidenziano poi l’assenza del comitato per l’acqua pubblica, “incomprensibilmente silente – scrivono – dall’estate 2023”. Il gruppo chiede al Sindaco, alla Presidenza del Consiglio e ai consiglieri tutti, la convocazione urgente di un consiglio comunale aperto alla cittadinanza, per discutere dell’attuale stato del servizio idrico e delle prospettive future.
Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Vito Clemente: “Non posso interferire – dice – in scelte che competono agli organi consiliari. Resta difficile comprendere perché la richiesta non venga formulata direttamente ai loro consiglieri di dichiarato riferimento, i quali – come previsto dal regolamento – possono rivolgere richiesta al presidente del consiglio titolato a disporre la convocazione. Personalmente – continua Clemente – non mi sono mai sottratto a nessun confronto democratico, anzi colgo l’occasione per rinnovare l’invito all’ex sindaco Mauceri a partecipare a un pubblico confronto televisivo, per il quale resto in attesa di una sua risposta. Attendo inoltre di conoscere i nomi dei componenti del sedicente Gruppo Tamajo Valle del Belice e il loro legame concreto con la città di Menfi, affinché l’intera comunità possa comprendere le motivazioni del loro particolare interesse alle vicende amministrative locali. Quanto alla difesa dell’acqua pubblica conclude il sindaco di Menfi – non servono troppe parole: parla la mia storia politica e amministrativa, costruita su coerenza e trasparenza”.
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