Un commerciante palermitano è entrato nella caserma dei vigili urbani, in via Dogali a Palermo e nella stanza di un dirigente, Vincenzo Messina, si è cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco. L’uomo è stato fermato dai poliziotti municipali che hanno evitato una nuova tragedia. L’uomo avrebbe avuto delle discussioni con i vigili a causa del sequestro di un furgone che gli serviva per lavorare. Sabato scorso era morto il marocchino Noureddine Adnane, l’ambulante che l’11 febbraio si era dato fuoco per protesta dopo che una pattuglia di vigili urbani lo aveva multato. Il consigliere comunale Faraone dice: “Occorre fare piena luce su eventuali responsabilità che stanno esasperando il clima a Palermo tra ambulanti e corpo dei vigili urbani. Clima pesante per tanti agenti che fanno il loro dovere con correttezza e professionalità”. “La morte dell’ambulante marocchino e i fatti di oggi – aggiunge – necessitano di una verifica sulla gestione del corpo di polizia municipale. Qualora le verifiche amministrative e, nel caso giudiziarie, dovessero dimostrare responsabilità, auspico la rimozione dei vertici”.
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