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CHIUSURA TRIBUNALE: IL MINISTERO NON PAGA RIMBORSI, I COMUNI BLOCCHINO PAGAMENTI DI LUCE, ACQUA E TELEFONO

Il coordinamento degli ordini forensi minori si rivolge anche si sindaci del circondario di Sciacca per partecipare alle manifestazioni contro la riforma delle circoscrizioni giudiziarie voluta dal governo Monti.

Il rappresentante del cordinamento degli ordini forensi minori, Serafino Mazzotta, ha trasmesso una lettera ai sindaci, descrivendo le iniziative programmate per testimoniare la contrarietà dell’Avvocatura e delle popolazioni interessate. “Quella varata dal Governo è stata contrabbandata come una riforma epocale capace di migliorare il sistema giustizia ed in grado di portare ad un risparmio di alcune decine di milioni di euro – dice Mazzotta – ma in realtà è un accentramento presso i Tribunali più grandi che non migliora affatto il sistema giustizia che, invece, gode di migliore salute presso le realtà come la nostra (non a caso indicata da uno studio dello stesso Ministero come tra le più efficienti d’Italia). Quanto al risparmio, al di là di ogni considerazione circa i supplementi di costi che si avrebbero con la necessità di reperire idonee soluzioni presso le città accorpanti – continua – non può non rimarcarsi che è lo stesso Ministro a non credere affatto che questa riforma sia dettata da esigenze economiche: che risparmi è possibile ipotizzare, per l’immediato ed in ossequio a Sua Maestà lo spread, se il trasferimento delle intere attività è spostato di cinque anni rispetto alla pubblicazione del Decreto ?”

Nella giornata di venerdì 13 luglio si è riunita a Roma l’Assemblea ed il Direttivo del Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori. Alla presenza di molti Sindaci dei Comuni interessati dal provvedimento sono state assunte alcune iniziative. In considerazione del fatto che i Comuni presso cui hanno sede i Tribunali devono ricevere dal Ministero rimborsi relativi a spese effettuate in anni ormai lontani, si è deciso di mettere in difficoltà lo stesso Ministero, si è pensato di chiedere ai Comuni interessati di bloccare ogni pagamento relativo alle forniture di acqua, telefonia e luce dei Tribunali, alle spese di pulizia ecc; di richiedere alle Amministrazioni che forniscono il personale di richiamare lo stesso dalle sedi giudiziarie per sguarnire gli uffici di preziosi collaboratori.

Il 24 luglio, in concomitanza con una manifestazione organizzata dall’Associazione Nazionale Comuni d’Italia, ci sarà un presidio dell’Avvocatura innanzi Palazzo Madama sede del Senato della Repubblica; Lo stesso giorno 24 verrà presentata la proposta di legge di iniziativa popolare che intende, di fatto, impedire la soppressione e/o l’accorpamento dei Tribunali; Il 27 luglio, in contemporanea su tutto il territorio nazionale, si muoveranno, dalle sedi dei sopprimendi Tribunali a quelle degli accorpandi, carovane di auto per sottolineare a quali disagi si sottoporranno non solo le popolazioni interessate dal provvedimento ma anche quelle che, astrattamente, non ne sarebbero interessate.

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