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CGIL: “TERME TERRENO DI CACCIA IN VISTA DELLE ELEZIONI REGIONALI”

La segreteria provinciale della Cgil ha promosso una riunione per discutere della situazione dopo le anticipazioni del nostro giornale

Si accende ulteriormente il dibattito sul futuro delle Terme dopo le anticipazioni diffuse dal nostro giornale sulla relazione di Sviluppo Italia/Sicilia, nominato dalla Regione “advisor” del processo che dà attuazione, attraverso la predisposizione del “bando” per la scelta del partner privato, al processo di privatizzazione delle Terme di Sciacca ed Acireale.

La segreteria provinciale della Cgil ha promosso una riunione per discutere della situazione: si sono incontrati il segretario provinciale Massimo Raso, il segretario della Cgil di Sciacca Franco Zammuto e il segretario Filcams Franco Castronovo. Secondo Massimo Raso, l’advisor consiglia una serie di cose che contraddicono lo spirito del rilancio delle terme, come ad esempio lo sfruttamento delle risorse geotermiche.

“Ma su tutte – dice il sindacato – non scorgiamo la valorizzazione di una cosa che a noi appare davvero fondamentale: quantità e qualità del lavoro che il nuovo “padrone” delle Terme dovrà assicurare; quali strumenti inserire nel bando per riconoscere, a chi si impegna su questo terreno, maggiori “chanches” di aggiudicazione”. Viene poi ritenuto suggestiva e condivisibile l’ipotesi legata alla possibilità di realizzare anche un parco acquatico e strutture connesse nei terreni adiacenti alla piscina dei Molinelli.

“Sosteniamo da tempo, che le Terme possano e debbano costituire uno dei possibili volani di rilancio dell’economia di una città come Sciacca – afferma Raso – siano una di quelle risorse “non delocalizzabili” su cui occorre puntare con decisione: il tempo delle scelte è adesso”. La Cgil giudice incredibile che proprio adesso la città nel suo insieme, ma – con essa – l’insieme delle forze sociali ed economiche non venga chiamata dal Governo della Regione per un esame della bozza di bando, per inserire nel “Capitolato Prestazione Minimo delle Opere e dei Servizi” quello che serve a Sciacca prima che vengano, cioè, compiute scelte cui sarà difficile porre rimedio dopo.

l segretario Raso ritiene necessario sin d’ora che il livello di consapevolezza, di presenza e di forza delle istanze del territorio possa avere un suo peso. Il sindacato suggerisce che ci sia un “tavolo permanente” degli interessi locali che monitori l’intera fase ed accompagni i singoli passaggi; che vi sia un governo condiviso e trasparente dell’intera operazione.

E poi un riferimento alla politica, che con l’avvicinarsi delle elezioni regionali potrebbe anche trasformare la “questione Terme” in un “terreno di caccia”, materiale per voto di scambio e in un vertiginoso traffico di curriculum.

Redazione Corriere

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