La Cgil e Fillea-Cgil intervengono in merito alla vicenda di Ignazio Cutrò, l’imprenditore antiracket. “Leggiamo con dolore ed amarezza dell’annuncio di Ignazio Cutrò della chiusura della sua attività, a nome di tutta la CGIL e della Categoria delle Costruzioni, gli riconfermiamo tutta la nostra solidarietà ed affetto e la nostra disponibilità concreta a mettere n campo ogni iniziativa utile”.
“Non possiamo assistere impotenti a tutto questo! Occorre che le Istituzioni, a tutti i livelli, intervengano, perché non si spenga la speranza di chi ha coraggiosamente fatto la propria parte. Perché la battaglia per l’affermazione della legalità, la necessità della lotta alla mafia non possono limitarsi a petizioni di principio ma poi debbono concretizzarsi in azioni e gesti chiari, salvare l’Impresa di Cutrò è uno di questi gesti, non farlo significherebbe davvero lanciare un segnale terribile, devastante”.
“Auspichiamo-concludono- un intervento forte e tempestivo da parte delle Istituzioni nazionali e regionali affinché Ignazio Cutro possa essere messo nelle condizioni di lavorare e di fare impresa e, in ogni caso, di poter provvedere alle esigenze economiche della sua famiglia”.
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