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CENTRO PER ANZIANI, SEL SCRIVE A SINDACOI E PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNALE

In merito alla vicenda che riguarda il mancato avvio del Centro diurno per anziani che doveva sorgere nei locali della Villa comunale, il segretario cittadino di Sel invia una lettera aperta al sindaco  e al presidente del Consiglio comunale, che pubblichiamo.

 

“La solitudine degli anziani, scrive Renda, è una “brutta bestia”, non c’è farmaco che possa curarla. Con l’avvento della nuova amministrazione guidata dal sindaco Pace sembrava che fosse stato trovato un rimedio per lenire lo stato di chi è solo: l’avvio del Centro Diurno. Un’opera di grande interesse e rilevanza socio-assistenziale. A ogni occasione, soprattutto il primo cittadino, non perdeva occasione di magnificare con lodi e in modo euforico ed esaltante la nascita del Centro Diurno che doveva essere ubicato presso i locali della Villa comunale. Non si stancava di illustrare e apprezzare le salutari attività ricreative previste e capaci di sollevare l’umore degli anziani soli. Ma anche quelle culturali e di socializzazione che dovevano essere avviate da subito (cineforum,conferenze/dibattiti, attività manuali ed artigianali, iniziative musicali, programmazione di visite guidate, organizzazione di gite, attività ludiche e sportive) che sono di grande giovamento al loro stato psicofisico. Il sindaco, dunque, “strombazzava” ai quattro venti che “la struttura residenziale è un momento tangibile e forte del nuovo corso amministrativo” che ha seppellito la vecchia e logora politica delle “chiacchiere e delle promesse”.

“Da allora- scrive Angelo Renda- è calato il silenzio, rotto nella riunione della trascorsa settimana convocata dall’instancabile e infaticabile ex sindaco Santo Tortorici, presidente della Consulta comunale per la terza età. Alla presenza di una sala affollata di anziani, il sindaco nel suo intervento è stato oltremodo vago, privo di certezza e determinatezza elencando altre eventuali e possibili scelte.”

L’esponente politico di Sel fa notare che “il primo cittadino non ha perso la solita e consueta fraseologia dei vuoti e sterili annunci, senza alcuna proposta precisa, anzi metteva in campo diverse possibilità e con generiche promesse rinviava il tutto a settembre. Un fatto è certo, chiaro, evidente e indiscutibile: il Centro Diurno che doveva essere ubicato presso i locali della Villa comunale, non aprirà mai i battenti perché quei locali sono stati occupati dal SOAT – Sportello Verde succursale di Sciacca e facente riferimento all’Assessorato Regionale all’Agricoltura. Questa scelta si è consegnata, ha ubbidito alla volontà dei poteri forti della politica.”

Redazione Corriere

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