CATTALICA ERACLEA- I giudici della Corte di assise di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, hanno condannato a quattordici anni e due mesi di reclusione il pensionato cattolicese, Giovanni Ferrera, di 69 anni, riconosciuto colpevole di omicidio volontario per avere ucciso il muratore Carmelo Contarini di 51 anni. Dunque, per la magistratura giudicante non fu omicidio per legittima difesa, ma delitto volontario commesso al culmine di una lite. L’omicidio avvenne con una coltellata al torace al culmine di lite per dei lavori edili, eseguiti dalla vittima e commissionati dall’imputato in casa della sorella. Ferrera non sarebbe rimasto soddisfatto dell’esecuzione e ne sarebbe sfociata una lite furibonda al culmine della quale avrebbe estratto un coltello colpendolo al torace e uccidendolo. Il pubblico ministero, Gaspare Bentivegna, aveva chiesto la condanna a 22 anni e 6 mesi di carcere. I legali dell’imputato, Valeria Martorana e Guglielmo Gulotta, hanno sostenuto in dibattimento che si era trattato di legittima difesa e che l’imputato si era difeso da un’aggressione. L’imputato, adesso agli arresti domiciliari, ha subito consegnato l’arma prima di chiudersi nel completo mutismo. La Corte ha concesso le attenuanti generiche consentendo di contenere ulteriormente la pena.
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