La Sicilia riprova a giocare la carta dei Casinò, un percorso che si preannuncia non facile, considerando le numerose iniziative di legge arenatesi negli anni alla Camera e in Senato. A parte i Cinquestelle che ieri hanno votato contro la legge-voto in commissione Affari istituzionali dell’Ars, il progetto piace, tant’è che il ddl è stato esitato senza problemi. E piace anche ai sindaci di Taormina e Cefalù, le due città candidate a ospitare le case da gioco.
Il “terzo polo turistico”, cioè quello tanto decantato di Sciacca, non è stato tenuto in considerazione. La scelta del Governo Crocetta di puntare sui Casinò convince poco. I Casinò presenti in Italia, quelli più rinomati compresi, non godono di buona salute. Hanno subito un forte calo di frequentatori. Resistono quelli operanti in Francia.
La forte azione di controllo all’evasione fiscale e i costanti controlli da parte della Guardia di Finanza inducono gli appassionati italiani dei Casinò a puntare all’estero. Dubitiamo fortemente che le iniziative portate avanti dal Governo Crocetta possano essere di successo.
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