CARNEVALE, UN METODO DI VOTAZIONE ERRATO E CHE VA CAMBIATO

La valutazione dei carri allegorici da parte della giuria nominata dal sindaco Francesca Valenti ha suscitato aspra polemica già nel corso dell’apertura delle buste, tanto che le dirette delle emittenti Rmk e Trs hanno sospeso la trasmissione, su sollecitazione della società che ha organizzato il carnevale, per non diffondere le vibrate proteste, con punte di forte preoccupazione per il clima di agitazione che era montato.

Clima che ancora oggi non si è spento e che rimarrà, invece, impresso nella storia del carnevale di Sciacca. Fermo restando i profili professionali dei componenti la giuria, è stato errato il metodo. Un errore riconosciuto dallo stesso sindaco che pensa ad una formula diversa.

La giuria da sempre ha avuto una sinergia, una visione d’insieme, nel valutare tutti gli aspetti sottoposti al voto. Ma aver creato compartimenti stagni tra i componenti, tanto che non si sarebbero mai incontrati o riuniti, ha creato discrasie evidenti. Una scelta da non ripetersi, senza dubbio.  Una scelta che ha generato malumore evidente, momenti di alta tensione, ma anche chiari sviste su talune votazioni, troppo basse e penalizzanti rispetto al monte voti per ogni singolo aspetto da valutare. Una scelta che ha trasformato la giuria in singoli giurati che tra di loro non hanno fatto squadra per una visione d’insieme.

Il carnevale di Sciacca è una macchina che da decenni è ben salda. Sono stati, negli anni, rimossi taluni inserimenti che, sinceramente, degradavano l’alta qualità del lavoro dei maestri carristi. Va dato merito alla Futuris Srl, la società organizzatrice, di non aver fatto deragliare il treno di una edizione partita con molto ritardo dal punto di vista della pubblicazione dei bandi, per poi impantanatasi su aspetti amministrativi delle ditte che avevano presentato la proposta. La Futuris Srl ha tolto le patate scottanti dalla mani dell’Amministrazione comunale e della burocrazia, riuscendo a mettere su la festa in pochi giorni.

Dopo decenni e decenni, ci si meraviglia ancora dell’affluenza degli ospiti, dimenticando che è sempre stata garantita dalle condizioni meteo. Il carnevale è affollato se il tempo è clemente. Adesso è il tempo di decidersi di partorire la Fondazione Carnevale. Basta prendere esempio da Acireale.

La vignetta è del bravo Francesco Recca.

Filippo Cardinale