CARNEVALE, “UN CARRO AL GIORNO”. IN GIRO TRA I CARRISTI, OGGI: “PANDORA…ULTIMA SPERANZA”

Quarta tappa del nostro itinerario carnascialesco. La voglia di competizione aumenta e i maestri carristi, con le loro opere, vogliono dimostrare di esser uno più bravo dell’altro. Notte e giorno si impegnano per portare avanti la loro macchina artistica. I maestri d’arte sono fieri dei numerosi volontari che si recano ai capannoni a realizzare le magnifiche creature. Mai più senza carnevale!

Vi presentiamo il quarto carro in gara. ”Pandora..ultima speranza” è il titolo del carro realizzato dall’associazione “Saranno Famosi”. Il responsabile dell’Associazione è Paolo La Bella, autore dell’inno Samanta Misuraca, mentre l’autore delle musiche è Stefano Gallo. Il copione è di Samanta Misuraca, coreografo è Calogero Dimino. I movimenti sono curati da Michele Coco; ideatore dei costumi è Calogero Dimino.

Il tema riporta alla mitologia greca. La prima donna per punire l’umanità è Pandora. Per punire gli uomini, Zeus ordinò ad Efesto di creare una bellissima fanciulla, Pandora, alla quale gli dei offrirono grazia e ogni sorta di virtù. Ermes, che aveva dotato la giovane di astuzia e curiosità, venne incaricato di condurre Pandora dal fratello di Prometeo, Epimeteo, che nel frattempo era stato liberato da Eracle.

Questi, nonostante l’avvertimento del fratello di non accettare doni dagli dei, sposò Pandora. Ella recava con sé un vaso regalatole da Zeus, che però le aveva ordinato di lasciare sempre chiuso. Ma, spinta dalla curiosità, Pandora disobbedì: aprì il vaso e da esso uscirono degli spiriti maligni che erano i mali del mondo: la vecchiaia, la gelosia, la malattia, la pazzia ed il vizio, che si abbatterono sull’umanità.

Sul fondo del vaso rimase solo la speranza che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso. Dopo l’apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale, simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza, l’ultima a morire. Da allora, cambiano le ere e gli individui, ma i problemi degli uomini si moltiplicano.

I nuovi mali che affliggono il genere umano sono: bollette salate, perenne crisi politica, cattiverie, difficoltà di sfamare la famiglia, incertezza del futuro e crisi economica. All’uomo cosa resta? Forse la speranza. Il Bene e il Male sono raffigurate a torno un uomo d’oggi che è preda di tante ambiguità. Le farfalle, i fiori, le muse sono metafore del bene e del bello offerto ad ognuno di noi per reagire attraverso un illusoria verità; le piante carnivore sono metafora del male che aspirano a distruggere e divorare per sempre gli uomini.

Il copione metterà in scena in chiave comica i problemi di ogni giorno per sensibilizzare i potenti verso le condizioni degli umili. Chiederanno se vale la pena sperare. Si interrogheranno se la speranza esiste davvero.

I costumi saranno perennemente incentrati sui dipinti floreali, colorate farfalle ed eleganti muse della natura. Essi saranno in lotta contro chi indosserà le sembianze delle piante carnivore. Per cosi tanti particolari,i realizzatori del carro sono più di 100. Il ballerini 90 circa.

Myriam Maglienti

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