Cronaca

Carnevale in centro storico: per Sciacca Turismo il dibattito troppo acceso potrebbe danneggiare il secondo week end della manifestazione e l’intero comparto produttivo

Ezio Bono: “La festa in centro storico la vogliamo tutti, ma abbassiamo i toni e rinviamo le legittime aspettative al termine delle sfilate”

SCIACCA. “Tutta la città si augura che la festa di carnevale torni nel centro storico, ma forse è opportuno rinviare il dibattito e le legittime speranze, così come le polemiche che stanno emergendo, dopo la conclusione della manifestazione”. Lo dice oggi Ezio Bono, Presidente dell’Associazione Sciacca Turismo, raccogliendo le lamentele di molti operatori turistici che vedono nei commenti e nelle polemiche del primo week end della manifestazioni un possibile e pericoloso danno d’immagine per la città e annullo di prenotazioni in vista degli altri tre giorni di sfilate di carri allegorici. “Oltre ad un diffuso ed a volte esageratamente acceso dibattito sui social – dice Bono – ci sono anche interventi di soggetti che ricoprono o hanno ricoperto cariche istituzionali, che rischiano di allontanare quelle presenze già fissate in città in occasione del prossimo fine settimana. E’ legittimo e democratico dare la propria opinione e fare valutazioni su cosa sia meglio fare del futuro dell’evento a noi tanto caro, ma senza snaturare e danneggiare lo sforzo che tante persone stanno oggi facendo per fare in modo che la manifestazione venga apprezzata e abbia un importante ritorno economico per tutta la comunità saccense”.
“Non ci sono dubbi sul fatto che il carnevale nel centro storico sia più affascinante e coinvolgente – conclude Bono – trasferirlo in un nuovo sito è stata una scelta obbligata che nessuno voleva. Bisogna a poco a poco lavorare per creare le condizioni affinchè si possa tornare al passato, garantendo al tempo stesso sicurezza ed efficienza organizzativa. Le polemiche a manifestazione non ancora conclusa non fanno bene a nessuno – conclude il presidente di Sciacca Turismo – rischiano di allontanare i visitatori e procurare un danno all’intero comparto produttivo, non solo a quello turistico. Auspichiamo quindi che si possano abbassare i toni e rinviare il confronto e lo scambio civile di idee al termine della manifestazione”.

Giuseppe Recca

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