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CARNEVALE, A CHI LA SPARA PIU’ GROSSA

Fioriscono le proposte che tendono a raddoppiare le edizioni annuali. Ma intanto nel capitolo di spesa non c’è un euro, né si intravedono privati all’orizzonte

EDITORIALE di Filippo Cardinale

Abbiamo raccolto, negli ultimi giorni, un consistente proliferare di idee e proposte che riguardano la festa del carnevale. Si è, dunque, passati dal salto dell’edizione invernale 2012, alla proposizione dell’edizione estiva 2012. Un carnevale in edizione assai ridotta, quella di qualche giorno fa, che di certo non ha dato la vera immagine della tradizionale festa. Bisognava non perdere i 70 mila euro ancora “conservati” da parte della Regione e si è proceduto ad una sorta di “evento promozione” per l’edizione del carnevale 2013, del quale non vi sono (attualmente) soldi, ma che può vantare già della locandina.

Ancora sfiniti dalla torrida estate, sono fiorite proposte non solo mirate a salvaguardare l’edizione invernale, ma a replicarla in estate. Addirittura, il consigliere provinciale Nicolò testone suggerisce un incentivo ulteriore per i tre carri che poi saranno utilizzati in versione estiva. “L’importante- dice Testone- è pensare al carnevale come momento promozionale turistico clou dell’estate saccense. Quindi, premi extra ai primi tre carri (con relativi gruppi),vincolati alla partecipazione alla sfilata estiva, per dare consistenza alla manifestazione e certezza di programmazione a chi la deve organizzare e a chi vi deve partecipare”.

L’ex sindaco Mario Turturici, oggi consigliere comunale di maggioranza, afferma che “l’attuale elevatissimo livello della pressione fiscale obbliga il comune a razionalizzare la spesa” e che “non è é più possibile finanziare la festa attingendo unicamente alle risorse dal bilancio comunale”. Per Turturici, “occorre, con carattere di urgenza, lanciare una vera e propria “raccolta fondi” pro carnevale 2013, acquisendo, mediante avviso pubblico, le manifestazioni d’interesse di privati che traggono (o potrebbero trarre) vantaggi economici dalla realizzazione dell’evento”.

Eppure, solo pochi giorni fa, l’Amministrazione comunale, col voto di 17 consiglieri comunali presenti della maggioranza, ha varato un bilancio di previsione 2012 improntato sull’inasprimento della tassazione. Una manovra lacrime e sangue giustificata dalla situazione non florida delle finanze comunali. In buona sostanza, o tasse o dissesto finanziario.

Credo che, a meno che il Comune non abbia vinto al Superenalotto, la situazione finanziaria non sia mutata. Nel dibattito consiliare, il sindaco Fabrizio Di Paola, quasi con lacrima alla Fornero, si è detto dispiaciuto dell’aumento delle tasse, ma ha promesso un maggiore impegno nel frenare le uscite e nel fare cassa, anche vendendo immobili comunali. Il tutto con l’obiettivo di poter ridurre a fine anno la forte pressione delle tasse locali.

Oggi, la voce del bilancio, dedicata al carnevale, è priva di posta. Se l’assessore Monte non trova gli sponsor, o i privati, pronti ad accollarsi i costi, l’Amministrazione comunale ha davanti a se due mosse. La prima consiste nel variare i capitoli di spesa in sede di assestamento di bilancio. La seconda è gettare la spugna come ha fatto l’Amministrazione Bono con l’edizione invernale del 2012.

Nella prima ipotesi, la giunta Di Paola dovrà motivare lo storno di soldi rispetto ad una situazione finanziaria che non lo consente, anche per la spremuta tributaria effettuata pochi giorni fa e che deve produrre ancora i suoi effetti con la fine dell’anno. E’ allora che i contribuenti, le famiglie, percepiranno concretamente gli effetti della manovra finanziaria appena approvata.

Forse è meglio stare con i piedi per terra, non lasciarsi afferrare dall’euforia, né dal clima elettorale che già incombe. Forse è meglio prima possedere la certezza dei finanziamenti, degli sponsor e dei privati e poi lasciarsi abbandonare tra le braccia dell’euforia che, in questo momento di drammatica realtà finanziaria per le famiglie e per le casse comunali, è fuori luogo.

Ognuno è libero di proporre edizioni della festa carnascialesca come vuole. E’ iniziata la corsa a chi la spara più grossa. E perchè no un carnevale da collezione primavera-estate-autunno-inverno? Così ogni stagione avrà la sua edizione e non c’è disparità di trattamento per i turisti che soggiornano a Sciacca in stagioni diverse!

Redazione Corriere

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