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CARMELO PACE: L’ULTIMO GIORNO DA SINDACO. STASERA LE DIMISSIONI

Il sindaco non ci sta ad essere “l’esattore dello Stato” e con il suo gesto denuncia l’impossibilità di governare un Ente locale. Le dimissioni dopo l’approvazione dell’aumento dell’Imu

Questa sera, in Consiglio comunale, Carmelo Pace rassegna le dimissioni. Non fugge da un compito arduo e “impopolare”, quello di aumentare l’odiata Imu. Le dimissioni, infatti, arriveranno subito dopo l’approvazione dell’aumento della tassa sugli immobili. Una tassa che va dritta allo Stato e che grava tantissimo sul bilancio delle famiglie.

Carmelo Pace dice basta e dopo le parole passa ai fatti. “Ormai il sindaco è ridotto a fare l’esattore per conto dello Stato. Ai Comuni arrivano sempre meno soldi. Il prossimo obiettivo sarà la riduzione del personale”.

Già, il personale. Storia comune a tutti gli Enti locali. A Ribera, con un bilancio di 15 milioni di euro, il personale grava sulla spesa corrente in misura del 50%. Con i numeri che registrano i Comuni, se fossero aziende private, il manager opererebbe subito il licenziamento di metà del personale in organico.

Ma intanto, sul Comune di Ribera arriva una gran mazzata. Un debito fuori bilancio di 700 mila euro. Un “regalo” lasciato a Pace dall’Amministrazione del suo ex vice sindaco Peppe Cortese. Il debito riguarda una questione di espropri nell’area Pip di contrada Donna Vanna. I 7 proprietari hanno vinto la causa e il Comune di Ribera è stato condannato al pagamento dei 700 mila euro oltre le spese giudiziarie e gli interessi.

Prima della sentenza, notificata giorni fa, il Comune aveva quasi azzerato i debiti fuori bilancio. Un Comune virtuoso. Il sindaco Pace assicura che “anche questa somma sarà onorata prevedendo un piano di liquidazione.

In verità, sul Comune pesa ul altro debito: 350 mila euro nei confronti della Sogeir. Ma questa somma è in trattativa per essere erogata con un piano di “rientro”.

Dunque, stasera, a meno della metà del cammino della sindacatura, Carmelo Pace ripone la fascia tricolore nell’armadio del Comune. Una fascia che tutti i sindaci hanno più volte minacciato di consegnare al Prefetto. Ma un gesto che nessuno ha mai posto in essere.

Carmelo Pace ha deciso di rompere il muro delle sole lamentele per passare ai fatti. Da stasera non indosserà più la fascia tricolore, ma sarà libero di urlare le difficoltà in cui si trovano i sindaci. Difficoltà che pesano tutte sulla comunità che loro governano.

 

 

Redazione Corriere

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