CANTINA CORBERA: 9 INDAGATI. FINANZA CONTESTA TRUFFA AI DANNI DELL’UNIONE EUROPEA E DELLLO STATO PER OLTRE 2.5

La vicenda in fase pre-dibattimentale. Il giudice deciderà sul rinvio a giudizio

Le Fiamme Gialle di Agrigento hanno recentemente concluso un’indagine che ha portato all’individuazione di un’associazione dedita alla truffa ai danni della Unione Europea e dello Stato .

Le investigazioni, dirette dal Sost. Proc. Dr. Marrone della Procura della Repubblica di Sciacca e condotte dai Finanzieri del Nucleo PT di Agrigento, hanno delineato una truffa di oltre 2,5 milioni di euro, riconducibile a pubblici finanziamenti ottenuti nell’ambito del Patto territoriale della Valle del Belice e di tre Programmi Operativi Regionali (POR – Sicilia 2000/2006), di cui sono ritenuti responsabili alcuni dirigenti della Soc. Coop. “Cantina Sociale Corbera”, nonché imprenditori e professionisti.

Tra gli indagati ci sono l’ex presidente, Paolo Femminella, i reati ipotizzati sono frode nell’esercizio del comemrcio, associazione a delinquere, truffa, mendacio e falso interno alla banca. Coinvolto anche l’enologo Roberto Aurienti, accusato di frode del commercio e tentata truffa. Ipotesi di reato per frode nell’esercizio del commercio anche per Calogera Antonia Giambalvo, dipedente della cantina. Gli altri indagati: Antonino Milazzo, legale rappresentante di una società, Giovanni Favaloro, consulente della cantina, Antonino La Rocca, Vincenza Barbera, Francesco Valenti e Rocco Abate.

La vicenda, ormai in fase pre-dibattimentale (i magistrati della Procura saccense hanno infatti già chiesto il rinvio a giudizio degli indagati, ed il procedimento si trova ora in fase di udienza preliminare) riguarda sette persone fisiche, tra le quali i precedenti vertici della “Cantina Sociale Corbera” nonché alcuni fornitori della stessa e professionisti, che attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e con il sistema delle “varianti” ai progetti iniziali avrebbero reso finanziabile ciò che il pubblico finanziamento escludeva, ovvero avrebbero finanziato l’acquisizione di beni strumentali già in possesso della cantina sociale, così ottenendo indebite erogazioni pubbliche . In particolare, è emerso che non sarebbero stati effettuati solo investimenti (leciti) in macchinari necessari al potenziamento degli impianti di lavorazione, ovvero all’adeguamento alle norme igienico sanitarie dei reparti di conservazione dei prodotti imbottigliati, ma anche che attraverso fatture “gonfiate” e falsamente correlate a lavori edili inseriti nei progetti finanziati (mediante presentazione di relazioni tecniche false, asseverazioni e/o perizie giurate non rispondenti al vero, o attestazioni/dichiarazioni fraudolente), gli indagati avrebbero indebitamente percepito finanziamenti (illeciti) per oltre 2,5 milioni di euro.

La trasversalità dell’azione ispettiva delle Fiamme Gialle ha successivamente spostato l’attenzione dei militari anche all’analisi della contabilità della cantina sociale, ed a tal proposito sono state nel tempo eseguite alcune verifiche fiscali, volte a contestare ai fini amministrativi le risultanze di specifico interesse emerse nel corso delle indagini; la normativa fiscale prevede, infatti, la possibilità di tassare i proventi derivanti da attività illecite, purché non sottoposti a sequestro o confisca, anche prima che il procedimento penale giunga a sentenza.

Tali interventi, l’ultimo dei quali si è concluso nello scorso mese di marzo, hanno complessivamente portato, con riferimento ai finanziamenti illegalmente incassati, all’individuazione (ed alla conseguente “ripresa a tassazione”) di compensi illeciti per circa 1 milione di euro, percepiti negli anni 2008 e 2009 .

Il servizio si inquadra nelle strategie di intervento che la Guardia di Finanza privilegia ormai da qualche anno, sempre più rivolte a perseguire un approccio multidisciplinare e flessibile, finalizzato innanzitutto al concreto recupero di risorse finanziarie, alla tassazione dei proventi illeciti ed alla tutela della spesa pubblica e del corretto utilizzo delle somme versate dai cittadini .

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