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CANSALAMONE: INIZIO MONITORAGGIO NON PRIMA DI DUE MESI

Il professore Mancuso: “Ci sono tempi e modalità burocratiche da espletare, compresa la gara d’appalto”

Monitoraggio, tanto atteso, non è ancora iniziato, anche se l’Amministrazione comunale aveva fatto intendere, nei giorni precedenti, il contrario. A dare conferma è stato lo stesso professore Mancuso, docente universitario ed esperto in materia di ponti.

L’illustre tecnico palermitano, interpellato di recente dal sindaco Vito Bono, si è reso disponibile a seguire tecnicamente la questione. “Potremmo iniziare il monitoraggio- ha dichiarato nel corso di una telefonata intercorsa con Alberto Osso, componente del comitato istituito per protestare al fine di rimuovere dall’isolamento attività commerciali che insistono nella zona e che stanno subendo gravi danni economici- fra un paio di mesi. Trattandosi di pubblica amministrazione ci sono tempi e modalità imposte dalle leggi”.

“L’attività di monitoraggio- continua il professore Mancuso- deve essere bandita con gara pubblica”. Fino ai primi responsi del monitoraggio “non se ne parla di riaprire alla circolazione il viadotto, perché non mi assumo responsabilità alcuna”. L’eventuale riapertura al flusso veicolare leggero, anche a senso alternato su una sola corsia, “non può avvenire prima di alcuni risultati che emergeranno col monitoraggio dei piloni del viadotto”.

A dare maggiori preoccupazioni, dal punto di vista della staticità, è il secondo pilone, quello che si erge oltre la strada sottostante e di fronte al pilone già ingabbiato diversi anni fa, e che presentava segnali di precarietà. Pare che sia interessato da scivolamento del terreno. Bisogna, dunque, comprendere fino a che punto il pilone può essere stato interessato dallo scivolamento del terreno stesso.

Il professore Mancuso, sulle condizioni di massima allerta del viadotto, aveva scritto anche all’attuale sindaco, subito dopo il suo insediamento. Il luminare aveva, per correttezza, fatto presente al sindaco Vito Bono lo stato di attenzione che merita il viadotto. Ma si è fatto silenzio, prolungato negli anni e tra le varie amministrazioni che si cono succedute, fino all’estate scorsa quando sul viadotto si verificò un incidente autonomo con un’autovettura che sradicò i guardrail e fermò la sua corso sul ciglio del viadotto, evitando di precipitare. Durante i rilievi per stabilire la dinamica dell’incidente, i tecnici scoprirono la precarietà dei cordoli del viadotto, in cemento armato. Poi, da altre verifiche, fu vietato il transito. Per i primi quindici giorni di agosto fu riaperto a senso alternato. Ma il 17 agosto venne chiuso per motivi di sicurezza.

Redazione Corriere

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