Pochissime le caditoie in città’, alcune sono state asfaltate, in tante vite non esistono, altre sono perennemente otturate

In via Roma, dopo la riqualificazione, ne esistono solo due e di piccole dimensioni. Quando piove l’acqua non defluisce e acquista velocità, allagando corso Vittorio Emanuele e piazza Scandaliato. Può una città, dalla morfologia a livelli degradanti, trovarsi con pochissime caditoie?

Al di là delle eccezionali precipitazioni che possono verificarsi, una risposta deve essere data all’interrogativo. Basta fare un giro per le strade della città per accorgersi della evidente anomalia. Una quantità norme di strade sono prive di tombini. Ciò comporta che quando piove, anche con fenomeni assolutamente normali, le strade si trasformano in fiumi. E siccome Sciacca parte da un livello diverso da quello del mare, l’acqua piovana non potendo confluire nei canali di scarico, tramite le caditoie,  acquista velocità e furia.

Tra il centro storico e la periferia il fenomeno della scarsità dei tombini si appaia. Alla Perriera come al centro storico, l’anomalia è costante. In città, specie nell’ampio perimetro del centro storico da San Michele fino a scendere al porto, tante strade sono prive di tombini e presentano una forte pendenza.

Anche i bambini sanno che piovendo l’acqua scende e acquista velocità, con tutto quello che comporta. Se poi siete curiosi, fate la conta come abbiamo fatto noi. La via Roma, dall’inizio dell’intersezione con via Licata e fino all’incrocio con il corso Vittorio Emanuele, conta solo due tombini, piccoli, tutti e due posizionati sulla sinistra. Uno quasi di fronte la banca Sant’Angelo, l’altro un pò più giù. Alla Chiazza, i tombini collocati con la riqualificazione (come in via Roma e in via Garibaldi) sono “esteticamente” belli, ma a funzione sono quasi allo zero. Se poi all’insufficienza dei tombini si aggiunge la mancanza della loro pulizia, il risultato non può che essere devastante.

E’ vero che di fronte alla potenza della natura, l’uomo spesso deve arrendersi. Ma è pure vero che la natura sovente viene stuzzicata dall’uomo, il quale immagina di poterla sottomettere. La realtà dimostra il contrario, invece, e si prende col tempo ciò che le appartiene.

Non vogliamo imputare colpe alle amministrazioni comunali. Sarebbe tempo perso. Ma una domanda ci sembra legittima. Perché nessuna di esse si accorge dell’anomalia e pone dei rimedi pensando alla prevenzione? Non sembra è colpa della natura, spesso essa sta negli uomini. Troppo spesso si pensa all’estetica, raramente alla funzionalità.

(Nella prima foto una caditoia alla Chiazza, nella seconda in via Roma)

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