Brucculeri e Blò rilanciano la mozione di sfiducia contro il sindaco Termine

I due esponenti sottolineano come, nonostante le ripetute richieste di dimissioni del primo cittadino da parte di vari gruppi consiliari, nessuno abbia finora avuto il coraggio di firmare la mozione già depositata in Presidenza nell’ottobre 2024

SCIACCA – Torna al centro del dibattito politico la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Fabio Termine. A ribadirne la sottoscrizione sono i consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò, che con un documento rivolto ai cittadini denunciano l’immobilismo del Consiglio e la mancanza di scelte concrete per la città.

I due esponenti sottolineano come, nonostante le ripetute richieste di dimissioni del primo cittadino da parte di vari gruppi consiliari, nessuno abbia finora avuto il coraggio di firmare la mozione già depositata in Presidenza nell’ottobre 2024. «In democrazia non basta dire basta, bisogna agire», scrivono Brucculeri e Blò, invitando i colleghi a un “atto minimo di coraggio” per porre fine a un’amministrazione definita “senza bussola”.

Nel testo si richiamano le criticità che gravano sulla città: strade dissestate, bollette idriche in aumento, quartieri abbandonati, attività commerciali in crisi e giovani senza prospettive. A ciò si aggiunge la gestione del Piano ARO sui rifiuti, prorogato di anno in anno senza programmazione, che secondo i consiglieri rappresenta un segnale di deriva istituzionale.

La mozione di sfiducia, già sottoscritta dai due consiglieri, viene dunque riproposta come strumento di chiarezza politica. «Sciacca merita amministratori competenti e un Consiglio che discuta di opere, non di ombre», affermano, ribadendo la volontà di non rassegnarsi e di chiedere un cambio di passo.

Il documento arriva dopo l’ennesima spaccatura nella maggioranza, con l’uscita dal gruppo del sindaco dei consiglieri vicini all’onorevole Michele Catanzaro (Pd), che hanno annunciato la disponibilità a valutare la sfiducia. Brucculeri e Blò ricordano che la mozione è già pronta e che ora serve solo la firma di chi, fino a oggi, si è limitato alle dichiarazioni.