“Finché i nostri politicanti continueranno a discutere solo di Carnevale, estate Saccense, Carnevale estivo, Sciacca rimarrà una città in agonia, con un’anima festaiola, ma senza un futuro solido”. È quanto sostengono oggi i consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò, che si intestano il merito di avere da tempo evidenziato come la politica cittadina sia ormai diventata un “teatrino”.
I due non risparmiano nessuno dei due schieramenti, centrodestra e centrosinistra, accusati di essere più impegnati a contendersi il merito di “sperperare risorse pubbliche per feste e festini” che a risolvere i veri e urgenti problemi della città. “Il gioco – dicono – è evidente e preoccupante: mentre una fazione si dimena per un emendamento a favore di un evento, l’altra lo boccia per poi riproporne uno identico. Non si tratta di una vera battaglia politica, ma di una danza del potere, dove l’obiettivo non è il bene comune, ma l’ottenimento del plauso di un ristretto gruppo di interessi privati o di parte. Questa dinamica trasforma la politica in un’inutile schermaglia, un “panem et circenses” moderno, in cui il dibattito pubblico è distratto da paillettes e carri allegorici”.
Brucculueri e Blò evidenziano che mentre i riflettori sono puntati sulle luminarie dei carri allegorici e sulla musica, i problemi strutturali della città rimangono ignorati.
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