Della delegazione che ha fatto visite a sorpresa anche il saccense Mangiacavallo
Carenza di personale ovunque, contratti in scadenza che rischiano di mandare in tilt parecchi reparti, attrezzature nuove ma praticamente inutilizzate, attese lunghissime ai pronto soccorso e perfino progetti di ascensori sbagliati che impediscono di spostare letti da un piano all’altro. E ancora assenze per maternità che arrivano a durare perfino 4 anni e legge 104 nel mirino.
È la fotografia della prima ispezione a sorpresa nei principali ospedali della Sicilia fatta da 21 parlamentari regionali e nazionali del Movimento cinque Stelle.
Hanno fatto parte della squadra i deputati regionali Cancelleri, Ciaccio, Ciancio, Foti, La Rocca, Mangiacavallo, Palmeri, Siragusa, Tancredi, Zafarana e Zito, i deputati alla Camera Azzurra Cancelleri, Di Vita, Giulia Grillo, Lupo, Lorefice, Marzana, Nuti e Rizzo e i senatori Catalfo e Bertorotta.
I 5stelle hanno visitato alcuni reparti degli ospedali di Villa Sofia (Palermo), Cannizzaro (Catania), Di Dio (Agrigento) Busacca (Scicli), S. Elia (Caltanissetta), Papardo e Piemonte (Messina), Di Maria (Avola), Trigona (Noto) e Vittorio Emanule II (Castelvetrano).
«Il senso dell’operazione – afferma Stefano Zito, vicepresidente della commissione Sanità dell’Ars – è quello di tirare un sasso nello stagno. La nostra presenza negli ospedali indurrà gli operatori a venire a parlare con noi e a raccontarci cose che altrimenti non potremmo mai venire a sapere. Dovunque abbiamo raccolto lamentele per la carenza di personale. Cercheremo però di capire quanto queste carenze dipendano da buchi nelle piante organiche e quando da fenomeni di imboscamento».
L’iniziativa dei parlamentari ha riscosso anche parecchi consensi tra i camici bianchi. Mai in precedenza la politica si era interessata così da vicino della sanità», sostengono i Cinquestelle. Da corsie e ambulatori, infine, un coro contro la «104», la legge che consente di assentarsi per assistere un familiare e che contribuirebbe a svuotare i reparti. «In parecchi ospedali – concludono i Cinquestelle – intanto starebbe per esplodere la grana contratti in scadenza al 31 dicembre, che rischia di sguarnire ancora di più i presidi».
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