La Banca del cordone ombelicale disporrà di risorse economiche ed organizzative, ma la decisione dell’assessore regionale Massimo Russo, che ha destituito dalla carica di direttore l’ematologo Filippo Buscemi, sta scatenando polemiche. La Banca da oggi è autonoma rispetto al Centro di microcitemia, ed è una clamorosa svolta, come si prefigurava con la relazione del dirigente del servizio trasfusionale sullo stato di avanzamento del progetto di riqualificazione, nella Banca del sangue cordonale saccense, operativa presso il centro di microcitemia dell’ospedale “Giovanni Paolo II”.
Il decreto regionale dispone risorse commisurate allo svolgimento delle attività relative alle tipologie di raccolta previste dalla normativa, individuando nel dottore Pasquale Gallerano il nuovo responsabile, colui che da oggi opererà in regime di autonomia gestionale e finanziaria al fine del raggiungimento degli obiettivi fissati nel decreto regionale.
Il provvedimento dell’assessore Russo ha già fatto scattare le prime proteste: il comitato spontaneo costituitosi oltre un anno fa in città contesta il nuovo percorso introdotto dalla Regione: “E’ l’unico caso in Italia – dice la portavoce del comitato, Tiziana Russo – in cui la Banca del sangue cordonale è sganciata dall’unità operativa di microcitemia, siamo perplessi e ci chiediamo come questa decisione possa essere stata assunta dopo solo pochi mesi dalla nomina del direttore, una figura professionale di notevole spessore scientifico che stava cominciando a svolgere ottimamente il suo lavoro”.
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