I sindaci agrigentini cercheranno di spiegare nei dettagli ai cittadini i motivi della decisione di dare il via libera all’aumento della tariffa idrica del 5,4 per cento. Lo hanno fatto nei giorni scorsi con un comunicato stampa, ma evidentemente non è servito a placare la rabbia della popolazione anche nei loro confronti. I cittadini sono indispettiti di fronte ad una decisione che contrasta i numerosissimi disservizi che ci sono un po’ ovunque. Domani pomeriggio, lunedi 5 maggio, i sindaci dell’Ati incontreranno la stampa agrigentina per meglio specificare quella che hanno definito come “una scelta di responsabilità”. La richiesta di rincaro (originariamente di oltre il 10%) è stata avanzata dal cda di Aica, la società consortile che gestisce le risorse idriche integrate in provincia di Agrigento. I sindaci Ati hanno comunque ribadito il giudizio critico sulla governance di Aica e non hanno escluso venga rinnovata. Il presidente di Aica Settimio Cantone aveva detto che «senza il pagamento delle bollette idriche da parte dei cittadini l’azienda non riuscirebbe a funzionare». Il rincaro delle tariffe, dunque, punta a scongiurare il fallimento di un’azienda che versa in grave crisi economica, con i comuni aderenti che sono già stati chiamati a stanziamenti straordinari per coprire le perdite di bilancio.
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