SCIACCA. Da poco più di una ventina finora censiti nei cataloghi ufficiali, sono diventati una trentina i libri presenti nella biblioteca di Sciacca stampati utilizzando la tecnica a caratteri mobili durante il XV secolo. Il dato, ancora parziale, emerge da un meticoloso lavoro che un’equipe di studiosi (docenti universitari, paleografi, funzionari della Soprintendenza e di biblioteche comunali) sta conducendo nella biblioteca storica “Aurelio Cassar” per un’attività di catalogazione scientifico-analitica di esemplari conservati in provincia di Agrigento. Gli studiosi sono stati oggi accolti dall’assessore alla Cultura Simone Di Paola e dal responsabile della biblioteca Enzo Trapani, per una iniziativa che, come supporto del Comune di Sciacca, coinvolge anche l’assessore Francesco Dimino. L’obiettivo finale dello studio in corso è quello di ultimare la ricerca entro il 2025 e arrivare nel 2026 a una pubblicazione intitolata “Incunaboli ad Agrigento II”. Nella biblioteca di Sciacca l’equipe di studiosi – ha riferito questa mattina – ha finora individuato tre volumi di una bibbia in quattro tomi del 1489 (il quarto era già datato e catalogato). È stata poi individuata una edizione del Malogranatum un testo di argomento teologico di cui di cui in Italia esistono altri due esemplari. Gli incunaboli sono i primi esemplari di libri stampati prima del 1500, appartenuti a ordini religiosi poi confluiti alla fine dell’Ottocento in biblioteca. Volumi che hanno un valore storico e culturale inestimabile. Una testimonianza fondamentale della cultura mondiale dell’epoca, quella che ha introdotto la stampa. Il progetto è supportato dalla Soprintendenza di Agrigento e fa seguito alla catalogazione completa, già portata a termine delle raccolte di incunaboli conservati nella biblioteca Lucchesiana e biblioteca del Seminario Arcivescovile di Agrigento. L’attività di studio consiste nella descrizione analitica degli esemplari di edizioni a stampa comprese tra il 1450 e il 1500 conservati in alcune biblioteche della provincia di Agrigento, tra cui quelle di Canicattì, Licata, Naro e Sciacca. Del gruppo di studiosi fanno parte Marco Palma, già docente di Paleografia Latina all’Università di Cassino; Domenico Ciccarello, docente di Storia del libro all’Università di Palermo; Simona Inserra, docente di Storia del libro all’Università di Catania; Vito Fortezza, dirigente della sezione per i beni bibliografici e archivistici della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Agrigento; Cristina Iacono, archivista e referente della biblioteca Lucchesiana; Giovanna Iacono, esperta in beni culturali e specialista del patrimonio bibliografico archivistico; Angelo Mazerbo, funzionario della biblioteca comunale di Licata, e in collaborazione con Maria Grazia Morello della biblioteca comunale di Naro.
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