Il Tribunale di Sciacca, in composizione collegiale, presieduto dal presidente Andrea Genna, ha assolto dall’accusa di sfruttamento della prostituzione Francesca Barone, cinquantatreenne nata a Venaria ma residente da tempo nel centro agricolo di Sambuca di Sicilia. I fatti contestati dall’accusa sarebbero accaduti a Sambuca di Sicilia nel tra l’ottobre 2008 fino al 14 gennaio del 2009. Secondo gli inquirenti, avrebbe favorito e sfruttato la prostituzione di Elena Minodora Macovei, esercitando su quest’ultima minaccia e inganno.
La Macovei sarebbe stata ingannata con la promessa di matrimonio con il convivente Massimiliano Barone. Poi, invece, sarebbe iniziato il via vai di clienti ai quali la donna sarebbe stata offerta con un ventaglio di prezzi oscillanti da 30 a 50 euro a prestazione sessuale. Elena Minodora Macovei sarebbe stata indotta alla prostituzione dietro minacce di botte se si fosse opposta. Francesca Barone è stata accusata in concorso con Massimiliano Barone, posizione di quest’ultimo stralciata in un altro procedimento penale. La Barone è stata difesa dall’avvocato Gianni Caracce del Foro di Marsala.
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