Secondo Assoesercenti Sicilia, è del 45 per cento in meno la stima dei danni economici che la parziale chiusura dell’aeroporto di Catania, a causa del un rogo sviluppatosi all’interno dell’aerostazione, ha causato al comparto del turismo siciliano.
I “numeri” si basano sulle risposte a un questionario da parte delle imprese della filiera turistica, e attestano una perdita media di fatturato di oltre il 45%. Nel calcolo è stato preso in considerazione anche l’indotto delle imprese del trasporto, ncc e taxi, la filiera turistica in generale con particolare riferimento a hotel, B&b, bar, ristoranti e agenzie di viaggio.
Nello specifico, il settore ricettivo ha registrato una perdita media di fatturato di oltre il 43%, con un 20% che addirittura ha accusato una perdita di oltre il 70%. Agenzie di viaggio, tour operator, guide turistiche, etc., hanno registrato una perdita media di fatturato di oltre il 43%, con un 25% che ha segnalato perdite di oltre il 70%. Pubblici esercizi, bar, ristoranti, pizzerie, ecc. hanno registrato una perdita media di fatturato di oltre il 60%, con un 50% che ha mentato perdite di oltre il 70%. Ncc e taxi, hanno registrato una perdita media di fatturato di oltre il 55%, e gli agriturismi hanno registrato una perdita media di fatturato di oltre il 45%. L’80% delle imprese campionate ha chiesto a gran voce un indennizzo a fondo perduto rapportato ai mancati introiti e al calo di fatturato.
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