SCIACCA- Si sono riuniti in un hotel, non più di una decina per tracciare il nuovo solco politico della neonata D.C. che ha nel deputato regionale riberese Carmelo Pace il principale riferimento in provincia. Ma Pace è anche capogruppo parlamentare all’Assemblea regionale siciliana.
Il gruppo consiliare della D.C. lievita e passa da quattro a cinque componenti. Il quinto, new entry, è Luca La Barbera. Il passo immediatamente successivo è la costituzione del gruppo consiliare della D.C., con cinque consiglieri comunali: Filippo Bellanca, Pasquale Bentivegna, Nino Venezia, Carmela Santangelo e Luca La Barbera.
“Ho deciso di passare alla Dc, un partito che punta alla rinascita dei territori e dei valori più importanti, creando una nuova classe dirigente fatta di giovani che si avvicinano alla politica: un partito nuovo, vero, libero, plurale, aperto e popolare, realmente partecipato e trasparente che in questo periodo ha dimostrato di essere forza aggregante”, dichiara Luca La Barbera.
“Sono passati otto mesi da quando sono consigliere comunale: da allora ho osservato, ascoltato ho cercato di capire, percepire e allo stesso modo valutare – dice La Barbera -. Ho sempre pensato che per portare avanti i problemi della collettività e cercare di risolverli, c’è bisogno di un punto di riferimento politico, che abbia delle qualità tipo la passione, l’esperienza, l’entusiasmo, ma soprattutto le idee chiare. Ho trovato tutto questo nell’onorevole Carmelo Pace: la determinazione con cui ha sin da subito portato risultati al territorio mi ha impressionato, ne è prova il finanziamento per la costruzione dei capannoni e i fondi per la ristrutturazione del campo Giuffrè, dimostrazione che si può lavorare in linea con quello che è il mio pensiero. Ringrazio Ignazio Messina per la possibilità che mi ha dato e tutta la lista Messina Sindaco – conclude il consigliere La Barbera – se sono consigliere, oltre a essere merito degli amici che mi hanno supportato, è anche merito loro”.
Ma quale sarà la loro posizione? Il politichese offre un dizionario ricco di termini. Il nascituro gruppo D.C. assumerebbe una posizione di equità. In buona sostanza, una sorta di “terzo polo” tra Ignazio e Messina e Fabio Termine. Una formula che lascia le mani libere e che trova concretezza dopo la sentenza del Tar. Diceva il divino Giulio che a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. E allora nasce spontaneo che il peccato risieda nella voglia di potere. Insomma, stare all’opposizione è una noia tremenda. E con l’aumento delle indennità del sindaco e degli amministratori, uno stipendio è lo zucchero (e che zucchero!) che non guasta bevanda. E sempre il divino Giulio evidenziava come il potere logora chi non ce l’ha.
Sarà difficile per il sindaco Fabio Termine cancellare il mantra della sua campagna elettorale e cambiare volto, ma soprattutto trasmettere il messaggio che in politica, anche quella con il volto dei giovani, le vecchie usanze non si dimenticano mai. Insomma, comandare è…
Filippo Cardinale
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