Si è svolta ieri, davanti alla prima sezione della Corte di Appello di Palermo l’udienza del processo di appello a carico di Giorgio Lorefice, accusato dei reati di estorsione e furto tentato ai danni di Giuseppe Di Giovanna e dei suoi familiari, tutti costituiti parti civili. Il collegio, sciogliendo la riserva assunta all’udienza del 21 dicembre 2011, si è intanto pronunciato in ordine all’ammissibilità di alcuni atti e documenti prodotti dal Procuratore Generale e dai difensori delle parti civili, disponendone formale acquisizione in atti.
Hanno quindi discusso il Procuratore Generale e, per le parti civili, gli Avvocati Giovanni Vaccaro e Michele Monteleone. Il P.G., Daniela Giglio, ha chiesto, in riforma della sentenza impugnata, la condanna dell’imputato Lorefice ad anni 8 di reclusione. Il 15 febbraio è prevista l’udienza per la discussione dei difensori dell’imputato. Dopo il collegio si ritirerà in camera di consiglio per la decisione.
In primo grado Lorefice è stato assolto da tutti i reati ascrittigli con sentenza emessa dal Tribunale di Sciacca in composizione collegiale, il quale ha anche contestualmente ordinato la trasmissione degli atti in Procura, ravvisando indizi di reità per il contenuto delle dichiarazioni di alcuni testimoni. Avverso la sentenza di primo grado hanno proposto appello il Pubblico Ministero, Salvatore Vella, il Procuratore Generale e le parti civili.
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