Appalti pilotati, il deputato Carmelo Pace si difende: “Mai ricevuto soldi da nessuno”

Assistito dall’avvocato Lillo Fiorello, nel corso di due ore e mezzo di interrogatorio, il deputato regionale ha risposto a tutte le domande

PALERMO- Non ho mai ricevuto soldi da nessuno, né ero presente alla conversazione in cui secondo l’accusa si sarebbe parlato di denaro”. Così il capogruppo della Dc all’Assemblea siciliana, Carmelo Pace, si è difeso davanti al Gip nel corso dell’interrogatorio preventivo disposto dopo la richiesta di arresto fatta a suo carico dai pm.
Carmelo Pace è indagato insieme all’ex governatore siciliano Totò Cuffaro per aver fatto parte di un comitato d’affari illegale che gestiva appalti e concorsi truccati. Per entrambi sono stati chiesti i domiciliari. Assistito dall’avvocato Lillo Fiorello, nel corso di due ore e mezzo di interrogatorio, il deputato regionale ha risposto a tutte le domande chiarendo punto per punto le contestazioni mosse dalla Procura. pace – come ci dice l’avvocato Fiorello – è stato categorico su alcuni aspetti: in primo luogo non ha mai partecipato ad incontri con l’imprenditore favarese Vetro e, soprattutto, non ha mai portato soldi a chicchessia. Sempre Pace ha spiegato che in politica è legittimo sostenere uno o più candidati per poltrone di prestigio e potere, prassi che non è, almeno sino ad oggi, illecita. Secondo l’accusa, in una conversazione intercettata, Cuffaro avrebbe chiesto a Pace di consegnare denaro all’ex direttore del consorzio di bonifica della Sicilia occidentale Giovanni Tomasino. In cambio Tomasino avrebbe dovuto favorire una impresa vicina all’ex governatore nell’aggiudicazione degli appalti banditi dall’ente. Pace ha sostenuto però di non essere neppure stato presente nel momento in cui secondo la procura si sarebbe discusso di denaro. La sua difesa, inoltre, sostiene che nell’intercettazione la parola “soldi” non si sentirebbe.