I vertici della società che gestisce il 118 si sono accorti che su un mezzo fermo da mesi perché guasto venivano ugualmente spesi di carburante per 40 mila euro. Su tutto questo indagano i carabinieri di Palermo. L’inchiesta sarebbe ancora in fase iniziale: sono stati fatti alcuni interrogatori ma non ci sarebbero indagati. La notizia è stata pubblicata oggi dal Giornale di Sicilia. Alla Seus il buco causato da questo nuovo caso sarebbe di almeno 300 mila euro, secondo le prime verifiche. Resta da accertare se si tratta di spese per benzina mai acquistata o di un vero e proprio furto di benzina dalle ambulanze che ovviamente a cascata provoca l’aumento della spesa per il carburante. Su tutto questo indagano dai giorni scorsi i carabinieri di Palermo. L’inchiesta sarebbe ancora in fase iniziale: sono stati fatti alcuni interrogatori ma non ci sarebbero indagati. Angelo Aliquò, neo direttore della Seus, conferma che è in corso una indagine «e per questo motivo la società preferisce non fornire alcun dettaglio su quanto accaduto».
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