ANAS E APPALTI, ARRESTATI I VERTICI DI TECNIS. CI SONO DUE NOTI IMPRENDITORI SONO SICILIANI
Ci sono anche due noti imprenditori catanesi ai vertici della società Tecnis, Francesco Domenico Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice, tra le persone arrestate dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta sull’Anas. La Tecnis, colosso imprenditoriale del Sud Italia, si è aggiudicata appalti pubblici per quasi 800 milioni di euro l’anno tra i quali un lotto del viadotto “Scorciavacche”, sulla Palermo-Agrigento, franato una settimana dopo l’inaugurazione nel dicembre scorso.
Francesco Domenico Costanzo (detto Mimmo) e Concetto Bosco Lo Giudice, ai vertici della Tecnis, colosso imprenditoriale del Sud Italia, sono stati arrestati all’interno di una maxi operazione della guardia di finanza di Roma. L’accusa è di corruzione negli appalti dell’Anas.
Un vero terremoto che colpisce i principali imprenditori dell’isola che da Catania al Nord Italia si sono aggiudicati commesse per quasi 800milioni di euro all’anno.
Dalla metropolitana catanese da 100milioni di euro ai lavori dell’anello ferroviario e del collettore fognario di Palermo, passando per il porto di Catania, quello di Ragusa, l’ospedale S.Marco da 140milioni, l’interporto di Catania da 40milioni, per non parlare della Salerno Reggio Calabria, del ponte sul fiume Adda e di centinaia di commesse che hanno fatto della Tecnis la prima impresa del Sud Italia.
Francesco Domenico Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice, finiti ai domiciliari, sono noti per aver denunciato estorsori e siglato protocolli di legalità in ogni appalto. Domenico Costanzo, in particolare, era tra i favoriti nel rinnovo dei vertici di Confindustria Catania.
Fulcro degli episodi di corruzione, secondo l’accusa, sarebbero stati gli imprenditori di origine catanese Concetto Albino Bosco Lo Giudice e Francesco Domenico Costanzo più noto come Mimmo. Al centro dell’indagine ci sono la Tecnis SpA e la Cogip Infrastrutture SpA entrambe società riferibili ai due imprenditori e con sede a Tremestieri Etneo.
L’inchiesta, denominata Dama nera, ha portato in manette dieci persone. In particolare il filone catanese riguarda presunti accordi fra Costanzo, Bosco e Meduri per ’corrompere’ i funzionari a partire dalla Accroglianò. Secondo i finanzieri sarebbero stati documentati sei diversi pagamenti di probabili tangenti per almeno 150 mila euro da dicembre 2014 ad agosto 2015 legate all’autorizzazione che Costanzo e Bosco avevano chiesto all’Anas per cedere l’appalto da 145 milioni di euro per la costruzione della variante di Morbegno dallo svincolo di Fuentes a quello del Tartano in Lombardia.
Diversi altri gli episodi contestati agli indagati. Costanzo e Bosco sono considerati fra gli imprenditori catanesi di maggior rilievo. In città e in Sicilia le loro aziende stanno o hanno effettuato vari lavori: tra cui gli Interporti di Catania e Palermo e le costruzioni delle banchine del porto di Tremestieri a Messina.
La Tecnis ha in appalto anche la realizzazione delle metropolitane di Palermo e Catania e con un progetto di finanza la Catania-Ragusa, già appaltata.