“Con grande senso di responsabilità rimettiamo il mandato nelle mani di chi, due anni fa, ci ha eletto all’unanimità”. Lo ha dichiarato Settimio Cantone, presidente dimissionario di Aica, a conclusione della relazione sull’attività svolta, diffusa nel corso dell’assemblea dei sindaci convocata questa mattina nella sede dell’azienda che si occupa della distribuzione idrica in provincia di Agrigento. Le dimissioni, da noi anticipate due giorni fa, hanno preceduto la trattazione della richiesta di rimozione dell’organo di gestione avanzata qualche giorno fa dai sindaci di Sciacca, Grotte, Montevago e Sambuca di Sicilia. Il cda, forse in modo tardivo, è stato ritenuto inadeguato e responsabile delle gravi inefficienze del servizio idrico in provincia di Agrigento. Inutile aggiungere che forse ci sono state anche responsabilità dei sindaci, che prima hanno fatto in modo che si sfaldasse il primo cda tecnico e poi hanno votato l’attuale cda politico. Su Aica c’è ora lo spettro del commissariamento, anche se spetta all’assemblea decidere sulle dimissioni e poi valutare la nomina di un altro cda. Nelle scorse settimane i poliziotti della Squadra mobile si sono presentati nella sede dell’azienda e hanno acquisito una corposa documentazione. Aica risulta essere stazione appaltante dei lavori di rifacimento della rete idrica per un importo di 37 milioni di euro, finita nell’inchiesta su un giro di tangenti.
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