“Plurime fonti indicano che l’affondamento di un’imbarcazione con a bordo un numero elevato, ancora imprecisato e che viene indicato in oltre 400, di migranti di diversa nazionalità, sia stato volontariamente causato dallo speronamento da parte di altra, più grande imbarcazione”. Lo afferma, parlando di “prime conferme venute dalle indagini”, la Procura della Repubblica di Catania in una nota in merito al naufragio che sarebbe avvenuto la settimana scorsa in acque internazionali.
“Tale condotta – continua la nota della Procura etnea – sarebbe stata determinata dal rifiuto dei migranti (e dello stesso equipaggio della nave poi affondata) di trasbordare su di un natante inadeguato a reggere il numero dei passeggeri”. “Una conferma definitiva – prosegue – potrà venire solo al termine delle indagini condotte dallo SCO e dalla Squadra Mobile di Ragusa e che procedono a ritmo serrato con la collaborazione totale delle autorità giudiziarie e di polizia di più Stati, tra cui Egitto, Grecia e Malta. La Marina Militare e le Capitanerie di Porto collaborano proficuamente. Le indagini sono volte anche a individuare il punto in cui il naufragio si è verificato e a valutare, di conseguenza, la possibilità di recupero del relitto e delle salme”.
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