La sopravvivenza del Tribunale è appesa davvero ad un sottilissimo filo pronto a rompersi. Carcere: dirottato il finanziamento?

La sopravvivenza del Tribunale di Sciacca è davvero legata ad un sottilissimo filo, oramai allo stremo del suo potere portante. La speranza di allargare il Distretto giudiziario di Sciacca con l’ingresso del Comune di Partanna è scemata. Il Comune belicino non è disponibile. Viene meno, così, un elemento oggettivo e concreto che poteva far bene sperare.

La sensazione è che la sorte del Tribunale di Sciacca sia già decisa. In effetti lo è, perchè è nella lista dei 41 Tribunali minori da sopprimere. Già ai tempi del ministro di Giustizia venne derogata la chiusura per evidenti motivi politici, considerata la vicinanza politica tra Clemente Mastella e Nuccio Cusumano. Poi fu la volta del ministro di Giustizia Angelino Alfano. E il Tribunale resistette ancora.

Ma oggi è tutto drammaticamente difficile, specie con un Governo Monti che non ha esitato ad aumentare l’età pensionabile in modo corposo, senza suscitare, tra l’altro, reazioni. Esigenze di bilancio. E nelle esigenze di bilancio, quasi sicuramente, perderemo una struttura indispensabile per il nostro territorio.

A questo si aggiunga anche che una voce giuntaci in redazione che ci parla dei soldi per la realizzazione del nuovo carcere che sarebbero stati dirottati altrove.

Non ci soprende ciò. Se è vero che la soppressione del Tribunale diventa sempre più una realtà, non ha senso la realizzazione di un nuovo carcere a Sciacca.

Stasera, diverse associazioni si riuniranno al Pub Vittorio Emanuele per mettere in campo  inizitive di sensibilizzazione. Il Corriere di Sciacca non può che essere in sinergia con le associazioni.

Una considerazione, però, ci pare obbligatoria fare. La città sino ad oggi non ha dimostrato di esprimere  quella sinergia capace di produrre una protesta sentita e massiccia.

Ci duole chiosare che è stato celebrato un funerale per la mancata celebrazione del carnevale, mentre si tace su una questione di primaria importanza: la permanenza del Tribunale e della Procura della Repubblica.

Le conseguenze della soppressione della struttura giudiziaria saranno nefaste. Per essere chiari: non saranno nefaste per gli avvocati. No, saranno nefaste soprattutto per le conseguenze che saranno riverberate sul territorio. Prima di tutto la sicurezza. Poi, la collettività si renderà conto anche di cosa comporta la soppressione. A catena si riverberà su altri importanti uffici. In buona sostanza, sarà un esodo di persone che oggi gravitano sul territorio e che, domani, non ci saranno più.

L’amara realtà, purtroppo, si comprenderà quando non ci sarà più nulla da fare. E come al solito, ci ritroveremo  a piangere sul latte versato. Ma ormai sarà versato, però.

La città dimostra di vivere in una apatia e sonnolenza che spaventano. Le associazioni stasera assumeranno delle iniziative. Speriamo che la gente di Sciacca e dei Comuni che formano il Distretto giudiziario abbiamo un sussulto di orgoglio, intelligenza, operosità.

 

 

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