Addio a Giorgio Forattini, maestro della satira italiana

E’ stato un osservatore implacabile della politica italiana, spesso al centro di polemiche e denunce, soprattutto da parte di esponenti della sinistra come Bettino Craxi e Massimo D’Alema

È morto oggi a 94 anni Giorgio Forattini, il vignettista che ha segnato un’epoca nella satira politica italiana. Nato a Roma nel 1931, Forattini ha rivoluzionato il modo di raccontare la politica con la matita, trasformando i protagonisti della scena pubblica in icone grafiche taglienti e memorabili. Dopo una giovinezza segnata da studi non completati e lavori disparati, si avvicina al disegno satirico solo intorno ai quarant’anni, vincendo un concorso per il quotidiano Paese Sera. Da lì, una carriera lunga oltre cinquant’anni, con collaborazioni prestigiose con Panorama, La Repubblica, La Stampa e la fondazione di riviste come Satyricon e Il Male. Forattini è stato un osservatore implacabile della politica italiana, spesso al centro di polemiche e denunce, soprattutto da parte di esponenti della sinistra come Bettino Craxi e Massimo D’Alema. La sua satira, corrosiva e caricaturale, ha saputo colpire trasversalmente, mantenendo sempre una posizione dichiaratamente liberale e critica verso ogni potere. Con oltre 14.000 vignette pubblicate e numerosi riconoscimenti, tra cui l’Ambrogino d’oro, Forattini ha lasciato un segno indelebile nella cultura italiana. Nel 2023 ha donato il suo archivio alla Triennale di Milano, sigillando un’eredità artistica di valore storico.