ACQUA VERA A S.STEFANO: LE PRECISAZIONI DELLA NESTLE’

La Nestlè replica a proposito della presa di posizione di alcuni esponenti politici e comitati locali sul bacino acquifero di Santo Stefano di Quisquina. “La questione della privatizzazione del servizio idrico pubblico – prosegue – è decontestualizzata e volutamente strumentalizzata per fini del tutto estranei alle proprie attività: Nestlè riceve in concessione dalla Regione l’utilizzo della fonte: è errato parlare di privatizzazione. Sulla richiesta di aumento di emungimento precisiamo come la valutazione ufficiale del Genio civile di Agrigento (Protocollo 3850 del 29 aprile 2003) certifichi che l’intero acquifero, cui attingono sia Nestlè Vera Santa Rosalia, sia gli acquedotti della zona per usi potabili, abbia un potenziale di 789 litri di acqua al secondo. Di questi – sottolinea – gli acquedotti locali utilizzano 500 l/s per usi potabili, mentre Nestlè preleverebbe fino a 20 l/s: meno rispetto alla capacità totale dell’acquifero e non in grado di danneggiarne la preservazione. È inoltre fondamentale puntualizzare come la sentenza recentemente emessa dal Tribunale delle acque di Roma riconosca il diritto a ottenere l’aumento di emungimento richiesto, dagli attuali 10 litri al secondo a 20 l/s, così come risulta anche dal parere positivo espresso dal Genio civile, che ha verificato come l’incremento di portata richiesto dall’azienda (+10 l/s) rappresenti meno del 2 per cento rispetto agli efflussi totali. Nestlè – conclude – sottolinea come le inesatte e parziali accuse rivoltele potrebbero danneggiare il gruppo. Le accuse non hanno nessun fondamento nei fatti e nei numeri”.

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