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Acqua, tanti comuni a secco: l’Aica chiede aiuto alla Regione. “Non ci sono soldi per la manutenzione delle condotte”

PROVINCIA DI AGRIGENTO. L’acqua è poca, la papera non galleggia, recita un detto. nella nostra provincia, l’acqua scarseggia e molti comuni restano a secco. L’Aica non ha soldi per la manutenzione e chiede aiuto alla Regione.

I turni continuano ad essere rinviati di giorno in giorno, arrivando in alcuni casi anche a due settimane. Una situazione che non può che peggiorare se non si trova una soluzione.

Il quadro è chiaro attraverso una  nota firmata dal direttore generale dell’Aica, Fiorella Scalia, e indirizzata alla Regione Siciliana nella quale si evidenzia come l’autorità di bacino, già lo scorso 25 ottobre, aveva tracciato – rispetto alla quantità di acqua presente nelle dighe Leone e Fanaco – “una situazione di enorme gravità idrica … con previsione di raggiungimento del livello di emergenza entro giorno 08/11/2021″.

“Ad oggi – continua Scalia – si è dovuta operare una consistente riduzione delle portate immesse nelle reti di distribuzione di numerosi comuni già penalizzati dallo stato fatiscente delle reti di adduzione e distribuzione”.

Per l’Aica, è urgente investire nella manutenzione delle infrastrutture idriche che  “versano oggi in uno stato disastroso”. Lavori che, ahinoi, l’Aica non può effettuare per mancanza di soldi.  “Al momento – scrive ancora Scalia -, una tale somma non è nella disponibilità di Aica, le cui uniche entrate sono state finora quelle afferenti alle bollettazioni già emesse per il mese di agosto e settembre e che ha scelto di limitarsi a fatturare i periodi di fornitura già conclusi, per evitare di sovraccaricare l’utenza con anticipi e una tantum”.

Aica chiede alla Regione “un intervento urgente e straordinario” e in particolare “la disponibilità di risorse finanziarie a fondo perduto. In subordine, si richiede alla Regione la disponibilità a proporsi come stazione appaltante per eseguire in urgenza l’intervento richiesto, anche con procedure di protezione civile. Ciò consentirebbe di recuperare quote significative di risorse idriche e di garantire nei prossimi mesi ai cittadini della Provincia di Agrigento i livelli essenziali di dotazione di un bene primario quale l’acqua potabile”.

Filippo Cardinale

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