“I comuni contrari all’attuale gestione dell’Ato Idrico aumentano di giorno in giorno”. Lo afferma il coordinatore del comitato intercomunale per la gestione dell’acqua pubblica, Franco Zammuto. Comitato che ieri ha partecipato all’incontro tenutosi a Ribera per discutere della fuoriuscita dall’ATO Idrico.
“Comuni come Sciacca, Ribera, Caltabellotta, precedentemente contrari o incerti, oggi si sono allineati a comuni come Sambuca di Sicilia, Montevago, Lucca Sicula, da sempre contrari. Purtroppo si è anche constatato che solo 20 dei 27 comuni gestiti dall’ATO Idrico erano presenti e risaltava forte ed evidente l’assenza di comuni come Canicattì e Favara che non sono assolutamente interessati a tutelare i loro cittadini”, continua Zammuto.
Nel corso dell’incontro è emerso che solo 11 dei 20 comuni presenti perseguiranno il tentativo di chiedere di uscire dall’ATO Idrico, anche portando in giudizio la Regione qualora questa dovesse rimanere sorda alle loro istanze.
Per Zammuto, “la scelta degli undici comuni sembra trovi conforto nel parere dello studio legale al quale hanno dato mandato di valutare se è possibile e legittimo chiedere di uscire dall’ATO Idrico con la legislazione attuale e basata principalmente sul fatto che 16 dei 43 comuni facenti parte dell’ATO Idrico non sono mai entrati a farne parte e quindi, di fatto, secondo la loro interpretazione, l’ATO Idrico costituito è illegittimo”.
Zammuto fa, inoltre,inoltre notare, come “in questi sette anni nessuno ha contestato con atti scritti l’illegittimità della costituzione dell’ATO per via della rinuncia dei comuni che non ne hanno fatto parte, e oltretutto, prima del commissariamento dell’ATO, il consiglio di Amministrazione era formato dagli stessi Sindaci. Crediamo che questo in giudizio una sua rilevanza ce l’avrà”.
Ieri, il Comitato ha proposto di procedere, contestualmente e parallelamente al tentativo di uscire dall’ATO Idrico, di portare in giudizio l’incapace e arrogante gestore, Girgenti Acque, considerate le tante inadempienze, compiute in questi sette anni”.
Durante l’incontro a Ribera è stato sottolineato e dichiarato “dai più che il gestore è assolutamente incapace oltre che arrogante”.
Qualora si dovesse ottenere il risultato di uscire dall’ATO Idrico con provvedimento della Regione, è palese che il gestore Girgenti Acque si opporrà e chiederà il risarcimento per il danno subito per il mancato rispetto del contratto, con il doppio incredibile risultato di ottenere un risarcimento pari a circa 30 milioni di euro e di vedere risolti i suoi gravi problemi economici a spese, comunque della collettività.
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