A Canicattì scatta la mobilitazione per i continui disservizi idrici. Anche se molte famiglie ci hanno ormai fatto l’abitudine, a sensazione apprendere che l’acqua viene distribuita per poche ore ogni sei giorni.
A Canicattì gran parte della popolazione cerca di realizzare nella propria casa (quando ha lo spazio) e progettare nelle nuove, cisterne capienti almeno di 10 mila litri per evitare di dovere affrontare situazioni di grave carenza. Tutto questo nel vivo delle inchieste giudiziarie che hanno travolto persino l’ex prefetto di Agrigento e i vertici dell’azienda, oltre alle recenti interdittive.
A Canicattì i turni – scrive oggi LA SICILIA.IT – i turni sono di sei giorni: significa acqua per tre o quattro ore ogni quasi una settimana. La “scusa” è sempre la stessa: Girgenti Acqua vende acqua che a sua volta compra da altri consorzi. Ma tra continui guasti e continui lavori di manutenzione gli acquedotti funzionano sempre a mezzo regime e ormai anche quando ci sono le interruzioni dell’approvvigionamento idrico (anche per due o tre giorni) ci si limita alla semplice comunicazione via e mail alle Istituzioni. E nel frattempo però le bollette continuano ad essere le più care d’Italia, una beffa per i cittadini che già subiscono il danno dell’acqua che arriva con il contagocce.
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