Il fatto avvenne lo scorso gennaio quando al culmine di una lite Angelo Pecoraro accoltellò il padre all’addome e al fianco
Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Giuseppe Miceli, ha condannato Angelo Pecoraro, 33 anni, di Sciacca, pregiudicato, a 2 anni e 4 msi di reclusione. L’imputato è stato riconosciuto responsabile dei reati di lesioni personali gravissime ai danni del padre e di tentate lesioni ai danni del fratello. Inizialmente Pecoraro venne accusato di tentato omicidio, ma successivamente il reato fu derubricato in lesioni gravissime.
Nel gennaio scorso, al culmine di una lite, Pecoraro accoltellò il padre Salvatore, 57 anni, all’addome e a un fianco, provocandogli ferite piuttosto gravi. Il fatto si verificò all’interno dell’appartamento del centro storico della città termale dove i due abitavano e dove Angelo si trovava agli arresti domiciliari.
E’ stata la madre e moglie dei due a richiedere alle 4 l’intervento di una volante della Polizia. Gli agenti, giunti sul posto, hanno verificato quello che stava accadendo e bloccato l’aggressore. Salvatore Pecoraro è stato invece trasportato in ospedale, dove dove i medici lo avevano sottoposto ad intervento chirurgico. La coltellata lese organi vitali.
Angelo Pecoraro, 33 anni, è pregiuditicato per furto. Al momento del fatto era in regime di sorvegliato speciale.
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