“La composizione numerica della giunta comunale di Santo Stefano Quisquina è in contrasto sia con quanto previsto dallo statuto comunale sia con l’articolo 1 della legge regionale n° 6 del 2001”. A rilevarlo in una interrogazione, indirizzata all’Assessore regionale delle Autonomie Locali, è il deputato del Pd, Giacomo Di Benedetto, che l’ha presentata assieme ad altri parlamentari. “Facendo, infatti, riferimento ed antrambe le disposizioni – spiega l’onorevole Di Benedetto – l’esecutivo, tenuto conto che il Comune in questione ha una popolazione inferiore a 10 mila abitanti, può essere formato da un massimo di quattro assessori. E invece ad oggi la squadra di governo, guidata dal sindaco Barone Leto, conta un componente in più e va avanti senza che nessuno, per intenderci chi di dovere abbia assunto i provvedimenti del caso. Nonostante le sollecitazioni di intervento non siano mancate. Come quelle prodotte, attraverso due note dirette all’Assessore regionale per le Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, dal gruppo consiliare di minoranza al Comune di Santo Stefano. Anzi, per la verità dalla Regione il silenzio è stato interrotto da un parere, richesto dal sindaco, che porta la firma del responsabile del procedimento dell’Assessorato al ramo, il quale esprime condivisione in ordine ad una relazione predisposta dal segretario comunale volta a sostenere che le disposizioni di legge sulla composizione delle giunte trovano applicazione al rinnovo delle cariche elettive. Condivisione però che è in chiaro contrasto con la normativa in materia, anche perchè con una precedente determina sindacale la giunta è stata azzerata e ricostituita, facendo così venir meno il principio “ tempus regit actum”. E’ arrivato il momnto allora – osserva Di Benedetto – che si faccia chiarezza. Per questo gradirei conoscere quali iniziative intende adottare l’Assessore regionale perché presso il Comune di S.Stefano Quisquina sia rispettata la legge, la giunta comunale sia composta da 4 assessori e siano recuperate le somme indebitamente corrisposte. Ed ancora se l’illegittima composizione della giunta incida sulla regolarità degli atti adottati dalla stessa e se non ritene che l’intera situazione vada rappresentata alla Procura della Corte dei Conti per la verifica di eventuali danni erariali prodotti. E infine quali provvedimenti intende adottare qualora il citato parere espresso dal funzionario dell’assessorato sia effettivamente in contrasto con la normativa vigente” – conclude Giacomo Di Benedetto.
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