No alla richiesta della terza irrigazione di soccorso. Agricoltura riberese e comprensorio in ginocchio

Nonostante le pressanti richieste, la cabina di regia guidata da Salvo Cocina, ha evidenziato che i volumi d’acqua disponibili basterebbero a malapena per garantire l’uso potabile fino a gennaio. L’utilizzo di parte dell’acqua per l’irrigazione comporterebbe il rischio di non arrivare nemmeno a novembre con le risorse necessarie per i consumi civili

RIBERA- Quella che sta vivendo il comparto agricolo è una crisi senza precedenti. Già lo scorso anno oltre il 50% del prodotto è stato destinato all’industria alimentare, con perdite economiche gravissime per gli agricoltori. Non è cambiato nulla e dal cielo acqua non ne vuole scendere. Quest’anno la situazione è ancora peggiore con il rischio di estirpare gli agrumeti e abbandonare produzioni di eccellenza. Una assemblea, quella promossa per venerdì sera, che oltre a ribadire la richiesta urgente di una terza irrigazione di soccorso, ha come obiettivo quello di elaborare un programma immediato di interventi e misure infrastrutturali per affrontare il futuro con strumenti adeguati, evitando di ritrovarsi ogni anno nella stessa emergenza e definire una piattaforma unitaria da presentare alle istituzioni competenti. Non è stata accolta la richiesta di poter effettuare una terza irrigazione di soccorso nelle campagne del comprensorio di Ribera. LAssociazione Liberi Agricoltori insiste con Cocina affinché venga autorizzata almeno una mezza irrigazione di soccorso (200 mc ad ettaro) utilizzando le riserve disponibili tra Fanaco e Leone. Richiesta che è stata rinviata ad un confronto con l’ATI idrico, ma ad oggi nessuna decisione concreta è stata presa e il tempo stringe. Senza una irrigazione immediata, torna a denunciare le aziende non riusciranno a salvare le produzioni. Per venerfì 19 settembre è stata convocata una assemblea straordinaria alla quale sono stati invitati a partecipare tutti i deputati regionali della provincia, i sindaci del comprensorio riberese, gli agricoltori e le organizzazioni di categoria.