5×1000: tutto quello che c’è da sapere per devolverlo correttamente
La dichiarazione dei redditi offre ogni anno a milioni di italiani una grande opportunità: firmare per devolvere il 5 per mille a un ente che svolge attività socialmente rilevanti, senza alcun costo aggiuntivo. Infatti, si tratta di una parte dell’IRPEF già dovuta che, senza indicazioni specifiche da parte del contribuente, confluirebbe interamente nelle casse dello Stato. Conoscere nel dettaglio come procedere in modo corretto, in fase di compilazione della dichiarazione dei redditi, fa sì che il proprio contributo possa arrivare proprio dove ce n’è più bisogno, trasformando una semplice firma in un supporto sicuro e concreto.
Come destinare il 5 per mille senza errori
La firma per il 5 per mille a un ente beneficiario deve essere apposta in occasione della compilazione del Modello 730, del Modello dei Redditi PF o della Certificazione Unica (CU). Nei primi due casi, è possibile individuare un’apposita sezione dedicata alla “Scelta per la destinazione del cinque per mille dell’IRPEF”, a sua volta suddivisa in sette riquadri, riguardanti le diverse categorie dei soggetti destinati alla donazione. Una volta individuato il riquadro di riferimento, è necessario firmarlo e inserire il codice fiscale dell’Ente prescelto: in questo modo, il 5×1000 viene destinato interamente all’organizzazione indicata, che può beneficiare delle somme integralmente per portare avanti le proprie attività.
Adoperando il Modello 730 precompilato online, invece, è sufficiente cliccare sul box laterale “scelte 8,5 e 2 per mille”, posizionarsi sulla sezione dedicata al 5×1000 e seguire l’iter guidato di compilazione.
Coloro che ricevono la Certificazione Unica (CU), invece, possono devolvere il loro 5×1000 firmando e indicando il codice fiscale dell’ente sulla scheda allegata dedicata al contributo, quindi inserirla in una busta chiusa, riportando nome, cognome, codice fiscale e la dicitura “Scelta per la destinazione del cinque per mille dell’IRPEF”, e consegnarla a un ufficio postale, a un CAF oppure a un commercialista.
Ne consegue che, in questa fase, è importante prestare la massima attenzione: se il codice inserito non è corretto, infatti, il contributo verrà destinato secondo le modalità previste nel caso in cui si apponga la sola firma, ovvero ripartito in maniera proporzionale fra tutte le organizzazioni appartenenti a quella stessa categoria.
Quali sono le categorie ammesse alla destinazione del 5×1000
Le sette categorie ammesse per legge raggruppano enti del Terzo Settore e ONLUS, università e istituzioni che svolgono attività di ricerca scientifica, realtà attive nella ricerca sanitaria, iniziative sociali svolte dal proprio Comune, associazioni sportive dilettantistiche, enti gestori delle aree protette e attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici.
In questa fase, è fondamentale ricordare che possono beneficiare del 5×1000 solo gli enti riconosciuti presenti nel RUNTS, che risultino conformi ai criteri previsti dalla normativa e che siano inclusi negli elenchi ufficiali dei soggetti ammessi al riparto.
Per verificare se la realtà prescelta rientra nella lista dei beneficiari, è possibile consultare l’elenco aggiornato che l’Agenzia delle Entrate pubblica ogni anno. In questa lista, tutti gli enti sono suddivisi per categoria e accompagnati dal relativo codice fiscale.
Naturalmente, è bene ricordare che tutti gli enti che ricevono fondi dal 5×1000 sono tenuti per legge a redigere un rendiconto sull’utilizzo delle somme percepite, accompagnato da una relazione esplicativa, da trasmettere all’amministrazione competente e pubblicare secondo modalità e tempistiche stabilite. Si tratta di un obbligo che garantisce la massima trasparenza e consente ai cittadini di verificare come viene effettivamente impiegato il contributo versato.
Perché firmare per il 5×1000?
Devolvere il 5×1000 è un’occasione fondamentale per sostenere cause e progetti dal grande valore sociale. Nel corso degli anni, questo strumento ha reso possibile la realizzazione di numerose iniziative, capaci di generare benefici concreti su migliaia di persone. Grazie al 5×1000, molte realtà italiane hanno potuto crescere e consolidarsi, portando avanti progetti dall’elevato valore sociale. Tra queste, merita una menzione particolare Fondazione Telethon, uno dei principali punti di riferimento internazionali per quello che riguarda la ricerca sulle malattie genetiche rare. Oggi scegliere di devolvere il 5×1000 a Fondazione Telethon significa contribuire in modo concreto al lavoro di migliaia di ricercatori, che si occupano di patologie poco diffuse, spesso trascurate dal mercato farmaceutico a causa degli elevati costi di sviluppo di farmaci e terapie.
È così che, tramite il sostegno alla ricerca sulle malattie genetiche rare, ogni firma per il 5×1000 si trasforma in un patrimonio collettivo: un contributo che permette di sostenere lo sviluppo di terapie sempre più avanzate, di migliorare le opportunità di diagnosi e, soprattutto, di offrire una speranza concreta a tutti quei pazienti che, ogni giorno, convivono con malattie ancora orfane di cura.
Per conoscere in anticipo l’entità del proprio contributo, è possibile consultare la guida al calcolo del 5×1000 sul sito di Fondazione Telethon, in cui viene illustrato l’iter nel dettaglio, con tanto di esempi pratici per rendere tutto ancora più chiaro.




