(video) Favara, Marianna inghiottita dalla furia dell’acqua: cresce l’angoscia in una città che cerca speranza

Secondo alcune testimonianze, nella zona del ponte Tre Archi, si sarebbero udite delle urla, forse della donna. Un segnale che ha riacceso la speranza e intensificato le operazioni di ricerca. Ma il tempo scorre, e con esso cresce l’angoscia.

Favara vive ore di angoscia e sgomento. Da questa mattina, uomini e mezzi dei vigili del fuoco, della protezione civile, dei carabinieri e della polizia municipale, insieme a decine di cittadini volontari, sono impegnati nelle ricerche di Marianna Bello, 38 anni, madre di tre figli, scomparsa dopo essere stata travolta dalla violenza delle acque meteoriche. La donna è stata inghiottita dal sistema di convogliamento del canalone che da via Umberto, attraverso una condotta sotterranea, sfocia nel torrente Cicchillo e poi nel fiume Naro.

La dinamica è drammatica: Marianna era scesa dall’auto nel tentativo di mettersi in salvo, ma la forza dell’acqua l’ha trascinata via, scomparendo nel cuore di una rete idraulica che oggi appare come un labirinto senza uscita. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno perlustrato palmo a palmo il tratto di condotta che attraversa la zona degli orti, ma finora nessuna traccia. Le ricerche, rese difficili dal maltempo, sono supportate da droni e da un elicottero dei vigili del fuoco, che monitora l’intero corso fluviale fino alla foce nel mare di Cannatello.

Nel frattempo, la tensione in città è palpabile. Momenti di panico si sono registrati quando alcuni cittadini, esasperati, hanno manifestato rabbia nei confronti del sindaco Antonio Palumbo, presente sul posto sin dalle prime ore. È stato necessario l’intervento dei carabinieri per riportare la calma. La comunità è scossa, incredula, stretta nel dolore e nella speranza che Marianna possa essere ritrovata. Secondo alcune testimonianze, qualche ora dopo l’incidente, nella zona del ponte Tre Archi, si sarebbero udite delle urla, forse della donna. Un segnale flebile, che ha riacceso la speranza e intensificato le operazioni di ricerca. Ma il tempo scorre, e con esso cresce l’angoscia.