Viadotto Cansalamone dopo oltre 10 anni, Catanzaro: “Opera fondamentale per viabilità e turismo ma ritardo inaccettabile per un paese moderno”

“Accogliamo l’intervento come un segnale positivo ma resta l’amarezza per un’attesa che ha messo in ginocchio la mobilità urbana e ha ostacolato lo sviluppo economico di Sciacca e del comprensorio”

“Dopo quasi undici anni di attesa, è stato aperto oggi il cantiere del viadotto Cansalamone di Sciacca, una delle infrastrutture più importanti per la città e per l’intero comprensorio. La chiusura prolungata ha rappresentato un vero e proprio paradosso, con disagi enormi per i cittadini e un danno evidente all’economia locale, soprattutto in un territorio che vive di turismo e di collegamenti rapidi con le località costiere”. Lo dichiara Michele Catanzaro, capogruppo del Partito Democratico all’ARS, che dopo anni di “battaglie” sia a Roma che a Palermo, ha espresso soddisfazione per l’avvio dei lavori, ma non ha nascosto la critica per i tempi biblici: “Finalmente si mette mano a un’opera fondamentale per Sciacca e il suo territorio. Tuttavia, non è accettabile che un’infrastruttura di tale importanza resti ferma per oltre un decennio. Non è degno di un Paese moderno e chi governa non può affermare che si tratta di lavori con… “corsia veloce”.

La riapertura del cantiere segna un passo concreto verso la soluzione di un problema che ha inciso pesantemente sulla quotidianità della città e del territorio. Per anni, infatti, la chiusura del viadotto ha costretto automobilisti e residenti a percorsi alternativi più lunghi e tortuosi, aumentando traffico e tempi di percorrenza. Una condizione che ha penalizzato anche il comparto turistico, con difficoltà di accesso alle strutture ricettive e alle aree balneari. “Accogliamo l’intervento come un segnale positivo – continua Catanzaro – ma resta l’amarezza per un’attesa che ha messo in ginocchio la mobilità urbana e ha ostacolato lo sviluppo economico di Sciacca. La vicenda diventa così un monito: la gestione delle infrastrutture non può più permettersi tempi infiniti, pena la perdita di competitività e credibilità”.