Terme, un tesoro artistico di oltre 300mila euro tra quadri e sculture. Un patrimonio di 57 opere lasciate al degrado? Ci sono ancora tutte?
Un valore di oltre 300mila euro che l’ex Azienda Autonoma delle Terme aveva acquisito nel proprio patrimonio. Artisti pregievoli come Pomodoro, Vespignani, Tagliolini, Giambecchina, Fiume. In che stato sono? Ci sono ancora tutte le opere d’arte?
SCIACCA- Sono cinquattasette le opere d’arte che l’ex Azienda delle Terme ha acquisito nel proprio patrimonio. Un investimento che dopo tanti anni ha costituito un prezioso scrigno contenete quadri e sculture dal valore di oltre trecentomila euro. Sculture che erano state collocate nel chiostro dell’ex convento San Francesco e quadri che dovrebbero essere stati “posteggiati” in qualche stanza della struttura monumentale. La più preziosa è la scultura di Pomodoro, il Cono 1, in bronzo, acciaio e patina dorata. Un valore di 150mila euro. Ci sono quadri di Giambecchina, Vendemmia, Vecchi e Mattanza, tutti e tre olio su tela per un valore complessivo di circa 90mila euro. Ci sono anche due quadri del pittore saccense Vincenzo Nucci, Paesaggio e Dopo il terremoto. E ancora, un bronzo, Danza, di Nino Geraci del valore di 10mila euro. Un Ritratto di Silvana Mangano come contadina dell’autore Carlo Levi, del valore di 10mila euro. Un olio su tela di Renzo Vespignani, Le Grue, del valore di 8mila euro.
La lista dei beni d’arte continua fino a raggiungere la cifra di 57. Una quantità meritevole di essere custodita, manutenuta, valorizzata. Una cifra di opere che arricchirebbe notevolmente il patrimonio artistico della nostra città. Una città che vanta un imponente quantità di opere d’arte e che la renderebbe preziosa. Basta pensare ad ospitare l’enorme quantità di quadri e sculture in una unica struttura museale. Sarebbe davvero di dimensioni notevole e non più dispersivo in più parti della città.
Vorremmo che alle nostre domande (ci sono ancora le 57 opere d’arte e in che stato si trovano?) qualcuno desse seguito.




