TERME, SIMONE DI PAOLA A MATTEO MANGIACAVALLO: “NON BASTANO LE INTERROGAZIONI, SERVE UN’AZIONE PIU’ INCISIVA. COSA FA IL TUO GRUPPO PARLAMENTARE?”

Il consigliere comunale Simone Di Paol (PD), pur condividendo diverse iniziative a sostegno del territorio del deptato grillino Matteo Mangiacavallo, stavolta prende le distanze dal suo recente intervento sulla soluzione da applicare per il rilancio delle terme.

“Caro Matteo tu accusi il Governo regionale di incapacità ed inadeguatezza rispetto al modo con cui ha gestito le ultime fasi di vita delle terme fino alla sua chiusura e punti il dito contro la Regione siciliana, unica e sola colpevole di questo sfascio ed hai ragione da vendere; ma dimentichi che oggi il massimo riferimento Regione Siciliana a Sciacca adesso sei tu”, dice Simona Di Paola.

Ttto ciò per Di Paola non attribisce a Mangiacavallo “responsabilità di ordine amministrativo, ne tantomeno in riferimento alle scelte (o meglio alle non scelte!) dell’attuale esecutivo, ma certamente ti onera di grandi responsabilità di ordine politico, che trascendono la tua collocazione all’opposizione e perfino dalla tua appartenenza partitica”. 

Spiega meglio Simone Di Paola: “In altri termini, tu non sei più e da tempo soltanto un esponente del mondo dell’associazionismo, ne sei l’ultimo degli operatori politici locali senza poteri ne strumenti per far valere la voce di Sciacca laddove si decidono i destini delle comunità; tu sei il primo e l’unico parlamentare regionale di questa nostra Città, sei, o dovresti essere la più autorevole voce di Sciacca nelle massime sedi istituzionali e parlamentari siciliane ed in quanto tale hai preciso dovere di governare questi processi, non di subirli”. 

“Crocetta è un presidente inadeguato e la sua rivoluzione una bufala? Vero- continua Di Paola-. I deputati regionali del PD del tutto assenti e disinteressati alla questione? Verissimo; l’ NCD addirittura patetico con la celebrazione delle inutili telefonate del loro leader Angelino Alfano? Sacrosanto”.

Ma Di Paola poi rimarca a Mangiacavallo: “Mi chiedo: tu ed il tuo gruppo parlamentare cosa avete fatto di concreto ed eclatante per opporvi ed impedire con quegli atti dirompenti che vi caratterizzano lo sfascio prodotto? Scusa la franchezza ma non mi pare che il M5S abbia, rispetto al tema chiusura delle terme, alzato le barricate, occupato le aule parlamentari, scalato i tetti di Palazzo dei Normanni e boicottato i lavori assembleari come invece è stato fatto per altre non meno importanti questioni”. 

Di Paola riconosce a Mangiacavallo di avere “tutti gli strumenti per far rispettare la voce di Sciacca, per bloccare con ogni mezzo lo scempio della vendita spezzatino delle terme, denunciare la drammatica assenza di un piano industriale di rilancio dell’indotto e la dilettantesca approssimazione di chi ha l’oro fra le mani e non sa che farsene”.

E pone un altro interrogativo al deptato grillio: “Basta qualche interrogazione e qualche ordine del giorno per avere la coscienza pulita e dire di avere fatto appieno il proprio dovere? Ovvero forse bisogna ammettere che intorno a questa vicenda tutti noi, me per primo, ciascuno per la propria parte, ha peccato di leggerezza e di superficialità e che va fatto molto di più, messa in campo un’azione forte, radicale, trasversale ed unitaria, che attraversi logiche di appartenenza e di schieramento e che unisca Sciacca intera a difesa di questo presidio, ben sapendo che solo mettendo insieme tutti i saccensi innamorati della loro Città si potrà infine rivedere aperti quei cancelli e salvato il futuro dei nostri figli?”

“Sbaglieresti se considerassi questa mia riflessione un attacco, perché la mia vuole essere una sfida ed insieme un invito: sei nelle condizioni di sfidare a viso aperto il Governo Regionale e l’intero parlamento su questo tema mettendo in campo un azione dirompente che unisca la città anziché dividerla? Siete nelle condizioni di boicottare permanentemente i lavori dell’assemblea regionale, non far discutere più neanche un emendamento fin quando Crocetta non bloccherà la svendita del nostro patrimonio termale e non si presenterà in aula con un piano industriale degno di tal nome ed un bando serio e concreto? Sei nelle condizioni di guidare il tuo gruppo parlamentare, il secondo per consistenza numerica, in questa direzione ed insieme a tutti i saccensi innamorati della loro Città condurre questa battaglia?”

“Se si- conclude Di Paola- , bene, allora io e tanti altri saremo al tuo fianco senza guardare a logiche di appartenenza o di schieramento; altrimenti, caro Matteo, come si dice a Roma: “i fatti sò fatti e le chiacchere stanno a zero!”

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