Terme, il tempo è scaduto: Sciacca incalza la Regione

Fabio Termine e Ignazio Messina hanno richiesto un incontro urgente con il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
A tre settimane dal fallimento dell’ultimo bando per la riapertura delle terme di Sciacca, il sindaco Fabio Termine e il presidente del Consiglio comunale Ignazio Messina hanno richiesto un incontro urgente con il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. L’annuncio è stato fatto in apertura dell’ultima seduta consiliare, con un obiettivo condiviso: ottenere risposte concrete sul futuro del patrimonio termale cittadino.
Ma il tempo stringe. L’ipotesi di affidare la gestione a un privato entro il 2025 sembra ormai sfumata. «Se davvero si vuole rilanciare le terme – ha dichiarato Messina – il nuovo bando dovrà essere pubblicato entro il primo semestre del 2026». Con le elezioni regionali del 2027 alle porte, però, il rischio di immobilismo è concreto. Schifani ha ribadito l’intenzione di proporre un bando più attrattivo per gli investitori, ma il timore è che sulla vicenda cali nuovamente il silenzio. A complicare il quadro, emergono anche criticità ambientali: il caso Acireale, dove le acque termali risultano inquinate nonostante le bonifiche, riaccende l’attenzione sulle possibili contaminazioni delle falde a Sciacca, in particolare nelle zone di Isabella e Sant’Antonio.
A scoraggiare gli investitori contribuiscono anche la carenza di posti letto, le infrastrutture turistiche insufficienti e la mancanza di parcheggi. Il Comune attende ora una risposta da Schifani; in caso contrario, si punta a coinvolgere la deputazione regionale per evitare che il tema venga archiviato. Nel frattempo, il Comitato civico Patrimonio Termale continua a chiedere: Sciacca sarà davvero pronta, quando e se le terme riapriranno?
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