Terme di Sciacca, i Comitati: “Serve trasparenza basta strategia da… sfinimento”

L’Unione dei Comitati di Quartiere denuncia atti irreperibili e chiede un confronto pubblico sul nuovo bando regionale

Le Terme di Sciacca restano chiuse da oltre dieci anni e, nonostante il nuovo bando regionale per il loro rilancio, l’Unione dei Comitati di Quartiere denuncia “informazioni frammentarie, scarsa trasparenza e rischi per il bene pubblico”. Il bando, pubblicato dalla Regione nell’autunno 2025, prevede 50 milioni di investimento tramite partenariato pubblico-privato, concessioni fino a 99 anni e la presentazione delle offerte entro febbraio 2026. Ma per i Comitati, dopo anni di stallo, l’avviso “resta un’illusione sulla carta” finché non saranno chiariti progetto, ricadute economiche e benefici per la comunità. A preoccupare è soprattutto l’accessibilità degli atti: secondo l’Unione, né il primo né il secondo bando risultano facilmente consultabili, e perfino Sindaco e Comitato Patrimonio Termale avrebbero difficoltà a reperirli. Una situazione che “viola il principio di trasparenza ed espone a dubbi e contenziosi”. I Comitati denunciano anche la “strategia dello sfinimento”: dopo dieci anni di chiusura, la città rischia di accettare qualsiasi soluzione pur di vedere riaperti i cancelli. Da qui l’appello alle istituzioni locali: chiedere subito tutti gli atti, pretendere un tavolo di confronto e coinvolgere la cittadinanza. L’Unione annuncia infine una campagna informativa fino alla scadenza del bando, per “restituire protagonismo alla comunità” e vigilare su un percorso che segnerà il futuro della città per decenni.