Terme di Acireale: dopo contaminazione batterica dell’acqua Regione Siciliana finanzia nuovo pozzo

Le analisi eseguite nel corso del 2024 hanno mostrato una contaminazione batterica dell’acqua, dovuta probabilmente al prolungato inutilizzo

Lo scavo di un nuovo pozzo sino a circa 100 metri, molto più profondo dei 30 a cui arrivano le tre strutture attuali. È la decisione presa dall’assessorato regionale dell’Energia per tentare di superare le criticità emerse dopo più di un anno di analisi e di studi sulle acque dei tre storici pozzi che fino alla chiusura del 2015 alimentavano le Terme di Acireale, presenti in località “Santa Venera al Pozzo”, all’interno del territorio di Aci Catena, nel Catanese. 

Con l’ausilio di esperti provenienti dall’Università di Messina, e in seguito a una campagna di prospezioni geofisiche, è stata individuata l’area in cui eseguire il nuovo scavo. I lavori, già affidati, partiranno a breve. Il nuovo pozzo sarà collocato in prossimità dei preesistenti e potrà contare su un adeguato rivestimento delle pareti per favorire l’isolamento dell’acqua termale, proveniente dal sottosuolo, e provare ad evitare contaminazioni con sostanze o batteri inquinanti. 

Nonostante i tentativi di rendere nuovamente operativi i tre pozzi, in disuso da decenni e posti all’interno di un parco archeologico, le analisi eseguite nel corso del 2024 hanno infatti mostrato una contaminazione batterica dell’acqua, dovuta probabilmente al prolungato inutilizzo delle terme. Le operazioni di spurgo e di sanificazione, pur ottenendo un sensibile miglioramento della qualità dell’acqua, non si sono rivelate risolutive e ne hanno certificato la compromissione. Con iI nuovo pozzo gemello, adesso, si proverà a superare la problematica, scendendo di quota e isolando le acque in risalita.

«Attraverso gli uffici dell’assessorato dell’Energia – dice il presidente della Regione Renato Schifani – stiamo lavorando con impegno da più di un anno per ovviare a una situazione che abbiamo ereditato, dovuta in larga parte al lungo periodo di inattività delle Terme di Acireale. Il nostro obiettivo resta la valorizzazione di questo complesso termale, patrimonio storico e potenziale leva economica per tutta la Sicilia. Superare l’ostacolo dell’attuale inidoneità delle acque è un passo necessario, anche in vista di un nuovo bando, più attrattivo rispetto al precedente andato deserto, che assegni in concessione la gestione di questa splendida struttura».