Teatro Samonà: al Comune il 5% incasso mostra su Caravaggio

La Regione Siciliana ha affidato la gestione per 6 mesi prorogabili. E per il futuro si pensa ad altri eventi

SCIACCA. Con l’apertira della mostra “Caravaggio, tra l’oscurità e la luce”, che resterà aperta fino al 14 dicembre, si celebra anche un momento storico per la città: la vera apertura del Teatro popolare “Samonà”. La struttura, di proprietà della Regione Siciliana, aveva aperto al pubblico per la prima volta nel 2015 in occasione di un convegno organizzato da un club service, alla presenza dell’allora Ministro Angelino Alfano. In seguito, il teatro ha ospitato spettacoli locali sotto gestione comunale, ma senza una programmazione strutturata, anche a causa dell’assenza di un vero palcoscenico: il Samonà è infatti concepito come auditorium e le poche compagnie teatrali che si sono esibite hanno sempre segnalato questa anomalia. Dopo una fase di inattività, il teatro è tornato sotto la gestione della Regione Siciliana, che ha finanziato un progetto di ristrutturazione per adeguare gli impianti tecnologici e realizzare il collegamento alla rete fognaria. Oggi, con l’accordo stipulato tra Regione e Comune, viene affidato per sei mesi rinnovabili, in coincidenza con il periodo della mostra. L’amministrazione comunale intende utilizzare la struttura non solo come spazio espositivo, ma anche per congressi e iniziative culturali, alla luce dei grandi spazi disponibili. L’obiettivo è quello di proseguire la collaborazione con la produzione della mostra su Caravaggio per futuri eventi. Il Comune incasserà il 5% dei proventi della mostra, destinati alla manutenzione della struttura, mentre la Regione si farà carico dei costi dell’energia elettrica. Il Teatro Samonà, oggi spazio espositivo, nelle intenzioni del Comune deve diventare anche un luogo per spettacoli e attività culturali di più ampio respiro. Un segnale di rinascita per una struttura dalla storia controversa (per anni è stata indicata come sempio di cattiva amministrazione pubblica per via della grande quantità di soldi spesi senza un effettivo utilizzo) che attende da tempo di trovare la sua vera vocazione.